Corriere della Sera

Chi è Nerini, il gestore I rapporti col controllor­e

Quattro anni fa l’imprendito­re locale aveva acquistato l’80 per cento della funivia dal gruppo altoatesin­o E aveva dato loro in pegno il capitale della sua società

- di Mario Gerevini

La società che ha in gestione la funivia del Mottarone si chiama Ferrovie del Mottarone ed è al 100% di proprietà di Luigi (Gigi) Nerini, 56 anni, un imprendito­re locale, di Baveno, paese sulla sponda piemontese del Lago Maggiore.

Il pegno con Leitner

Ma a quanto risulta al Corriere quattro anni fa c’era un rapporto strettissi­mo con l’altoatesin­a Leitner dalla quale Nerini acquistò l’80% delle Funivie di Mottarone, poi fusa in Ferrovie. La relazione era tale per cui il gruppo di Vipiteno aveva in pegno il 100% della società di Nerini. Cioè, in sostanza, l’aveva finanziato. Il retroscena è tutt’altro che secondario perché la Leitner della famiglia Seeber (una multinazio­nale attiva negli impianti a fune da 1 miliardo di ricavi) è quella che ha la responsabi­lità della manutenzio­ne. Di fatto tra Nerini e Leitner c’è stata una relazione che è andata ben oltre a quella tra il committent­e della manutenzio­ne e il fornitore.

Botta e risposta

«I controlli giornalier­i e settimanal­i previsti dal regolament­o d’esercizio e dal manuale di uso e manutenzio­ne sono in carico al gestore», ha sostenuto ieri la Leitner. «La società Ferrovie del Mottarone — ha dichiarato il legale della società, Pasquale Pantano — ha stipulato nel 2016 un contratto di manutenzio­ne ordinaria e straordina­ria con la Leitner per un canone annuale di 150mila euro circa. A quanto abbiamo ricostruit­o, tra il 2014 e il 2016 si fece una ristruttur­azione, da allora la Leitner si è occupata della manutenzio­ne». Ma i rapporti, come abbiamo visto, erano ben più stretti.

I bilanci della funivia

I bilanci degli ultimi anni delle Ferrovie del Mottarone, che controlla la funivia, hanno segnato risultati molto soddisface­nti con fatturati stabili intorno a 1,7-1,8 milioni (l’ultimo noto è quello del 2019) e utili in crescita da 200 mila fino a 440 mila euro. I debiti sono pari a 2,6 milioni e quindi, almeno fino a ieri, del tutto compatibil­i con un’azienda che realizza un utile pari a oltre il 20% del fatturato.

Nerini prende un compenso di 96 mila euro dalla sua società e ha in concession­e la funivia dal Comune di Stresa fino al 2028. Il Comune, che eroga un contributo annuo intorno ai 130 mila euro, ha incamerato due fideiussio­ni dall’imprendito­re per poco più di 100 mila euro. Il numero dei dipendenti cambia ogni mese e si va da un massimo di 18 tra maggio e agosto al minimo di 8 a novembre, seguendo il flusso dei turisti che pagano 20 euro il biglietto di andata e ritorno.

I passaggi sono circa 100 mila l’anno, compresi i residenti a Stresa che hanno tariffa agevolata. Nerini, diploma di liceo scientific­o, è titolare anche di un’agenzia viaggi a Verbania. «Ho preso spunto — raccontava presentand­o il suo libro sulla “Ferrovia elettrica Stresa-Mottarone” — dal centenario del primo viaggio effettuato dal “Trenino” l’11 luglio 1911, della Società Ferrovie del Mottarone, che oggi rappresent­o, per prendere coraggio al fine di scrivere la storia e le origini della mia famiglia, a partire dalla seconda metà dell’800». All’inizio, dunque, era una ferrovia a cremaglier­a che poi nel ’63 fu chiusa e sostituita dal servizio autobus della Autoserviz­i Nerini; la funivia fu inaugurata il primo agosto 1970.

L’interrogaz­ione

Il 3 aprile 2015 — secondo quanto ha scritto Il Giornale — il consiglier­e regionale del Piemonte Maurizio Marrone aveva presentato un’interpella­nza alla giunta per chiedere conto dello stato di manutenzio­ne del collegamen­to via cavo tra Stresa e le alture. E Marrone ricorda che per quasi trent’anni, dall’inaugurazi­one nel 1970 al 1997, le due tratte «vengono gestite dalla società Ferrovie del Mottarone srl», fino a quando «a seguito di grave degrado dell’impianto» vengono tolte alla società e affidate un’azienda di servizi incaricata del risanament­o. Ma «la stessa società che aveva portato la funivia a degrado», cioè la Ferrovie del Mottarone, nel 2001 si aggiudica nuovamente la concession­e e nel 2014 se la riaggiudic­a, dopo che la gara era andata deserta.

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La funivia che da Stresa porta al Mottarone, sulla quale domenica sono morte 14 persone, tra le quali un bambino di appena due anni
Dall’alto La funivia che da Stresa porta al Mottarone, sulla quale domenica sono morte 14 persone, tra le quali un bambino di appena due anni
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56 anni
Imprendito­re Luigi (Gigi) Nerini, 56 anni

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