«Preghiamo per lui È già partita una raccolta fondi»
«Siamo sconvolti, i bambini venivano nella nostra scuola». Milo Hasbani, presidente della Comunità ebraica di Milano, conosceva bene Amit Biran, la moglie Tal Peleg e i loro bambini: Tom ed Eitan, uno morto domenica a 2 anni di età, l’altro di 5 anni in lotta per la vita all’ospedale di Torino. «Amit era un ragazzo davvero solare, discreto, sempre disponibile, aveva scelto l’Italia per studiare medicina e far crescere i suoi figli». Una famiglia conosciuta, all’interno della Comunità ebraica. «E già domenica sera, nonostante lo choc per la terribile notizia è partita una raccolta fondi in tutta Italia per assicurare un futuro al piccolo Eitan, pregando che riesca a salvarsi». La comunità che ha visto nascere e crescere il piccolo Eitan, assicura il presidente Hasbani, non lo lascerà solo: «Abbiamo già incaricato degli avvocati di seguire, a suo nome, le indagini sull’incidente del Mottarone e anche di occuparsi delle tutele necessarie per il suo futuro». Probabilmente sarà la zia, «che vive a Pavia e ha già due bambine» a occuparsi di lui. «Abbiamo già assistito a situazioni simili. Ma ora è il momento della preghiera e della speranza che Eitan ce la faccia», sottolinea Milo Hasbani. Ieri ha accompagnato a Torino, per il riconoscimento delle salme, i parenti della famiglia distrutta nell’incidente della funivia arrivati da Israele. «Contiamo di poter celebrare i funerali mercoledì, con una funzione religiosa a Verbania — spiega ancora il presidente — e poi i feretri partiranno per Tel Aviv dall’aeroporto di Caselle». Quindi una considerazione amara: «Il turismo israeliano sta ripartendo, là sono più avanti con le vaccinazioni. I laghi lombardi sono una bella destinazione. Non può succedere che una funivia cada nel vuoto».