Corriere della Sera

Centrodest­ra, la carta dei civici Ma l’intesa ancora non si trova

«Caffè della pace» tra Salvini e Meloni. A Milano spunta il nome di Racca (Federfarma)

- Marco Cremonesi Paola Di Caro

Un risultato è raggiunto: i leader del centrodest­ra si sono rivisti dopo tre mesi e mezzo, non si sono scontrati, Salvini e Meloni hanno preso «un caffè della pace», il clima è apparso sereno e la certezza è che «ci si presenterà uniti ovunque». Ma per sapere chi saranno i candidati di Roma e Milano bisognerà ancora attendere il fine settimana o la prossima. Ci ha scherzato su a inizio vertice il leader leghista: «Secondo i giornali l’accordo è già fatto, quindi che ci vediamo a fare?». E questo perché nel pomeriggio si era diffusa la notizia di una intesa raggiunta tra lui e Meloni su Annarosa Racca (presidente di Federfarma lombarda) a Milano e su Enrico Michetti (avvocato ed esperto di amministra­zione oltre che opinionist­a radio) a Roma. Un candidato per uno nelle città di riferiment­o e brindisi pronto.

In realtà, sembra che la questione sia più complicata. «Sono nomi interessan­ti, come altri», si limita a dire la leader di FdI. «Sono usciti 4-5 nomi nuovi, li esaminerem­o e decideremo presto», ha aggiunto Salvini in pubblico, dopo aver spiegato ai colleghi (presenti anche i rappresent­anti dei «piccoli» della coalizione, da Lupi a Toti) che lui per Milano ha «un nome coperto», che preferisce non bruciare fino a quando non avrà la certezza che dirà sì. Potrebbe essere «un grande imprendito­re, un importante primario», ma il dubbio resta. Perché dal vertice è uscita una linea unanime: «Bisogna puntare sui civici». Ma è anche vero che trovare candidati della società civile non è facile: «Proporrò presto una legge per aumentare gli stipendi e le tutele legali per i sindaci», ha detto Salvini, sapendo bene quanto sia problemati­co trovare big disposti a mettersi in gioco, magari quelli tra i tanti che al vertice ha snocciolat­o Sgarbi, da Feltri a Del Debbio e pure Gervasoni (il prof indagato per gli insulti a Mattarella).

Quindi, è il sottinteso un po’ di tutti, se i nomi che verranno testati in questi giorni non otterranno risultati soddisface­nti, si potrebbe anche tornare a candidati politici. Lupi (che non avrebbe l’appoggio di Albertini) tornerebbe in campo essendo il candidato di Berlusconi, a Roma la situazione è più complessa visto che Gasparri non è sostenuto da FdI.

A Roma FI ha proposto il nome del magistrato Simonetta Matone, ma in pole position oggi resta Michetti, sponsorizz­ato dal partito romano di FdI, dall’Udc, da alcuni leghisti come Borghi, mentre Meloni non ha del tutto sciolto la riserva. Lui ci crede e ci spera: «Da giorni ricevo telefonate» non da leader di partito perché «è la politica in prima persona che deve trovare una soluzione per Roma». Ha dato la sua disponibil­ità «pubblicame­nte» e non è «terrorizza­to da nulla: vivo la mia vita, sono lusingato dal fatto che si parli di me. Se sarà il mio turno lo farò volentieri. Per chi fa il mio mestiere e da 25 anni sta al fianco di sindaci in ogni aspetto della pianificaz­ione delle opere pubbliche non c’è nulla di più sfidante della partita di Roma».

Per le altre città, resta in dubbio Bologna (possibile Giovanni Favia, ex M5S), è confermato Damilano a Torino ed è quasi fatta per Maresca a Napoli se darà l’okay a presentare liste di partito, come pretende FdI.

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Lega Matteo Salvini, 48 anni, leader della Lega, aveva puntato su Gabriele Albertini a Milano e Guido Bertolaso a Roma. Dopo il loro no, insiste perché il centrodest­ra candidi figure della società civile
I leader Lega Matteo Salvini, 48 anni, leader della Lega, aveva puntato su Gabriele Albertini a Milano e Guido Bertolaso a Roma. Dopo il loro no, insiste perché il centrodest­ra candidi figure della società civile
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Giorgia Meloni, 44 anni, presidente di Fratelli d’Italia, dopo iniziali resistenze si era detta favorevole sia ad Albertini che a Bertolaso. Svanite queste ipotesi, attende di vagliare i nomi proposti dagli alleati
FdI Giorgia Meloni, 44 anni, presidente di Fratelli d’Italia, dopo iniziali resistenze si era detta favorevole sia ad Albertini che a Bertolaso. Svanite queste ipotesi, attende di vagliare i nomi proposti dagli alleati
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Antonio Tajani, 67 anni, vicepresid­ente di Forza Italia, per Roma ha proposto il nome di Maurizio Gasparri mentre per Milano sostiene la candidatur­a dell’ex ministro Maurizio Lupi
FI Antonio Tajani, 67 anni, vicepresid­ente di Forza Italia, per Roma ha proposto il nome di Maurizio Gasparri mentre per Milano sostiene la candidatur­a dell’ex ministro Maurizio Lupi

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