Corriere della Sera

Carige, Berneschi patteggia. Con la confisca di 21 milioni

Assicurazi­oni, le accuse di truffa. Le pene e le sanzioni all’ex presidente e ad altri 4 imputati

- Marco Sabella

Cinque patteggiam­enti con pene fino a 2 anni e 10 mesi e la confisca di 21,9 milioni di euro. È questo il bilancio dell’udienza preliminar­e del processo milanese bis sulla maxi truffa ai danni della compagnia assicurati­va Carige Vita Nuova controllat­a da Banca Carige, per fatti che risalgono al 2006. L’ex presidente dell’istituto di credito genovese Giovanni Berneschi ha patteggiat­o 2 anni e 10 mesi per le accuse di associazio­ne per delinquere finalizzat­a alla truffa nell’indagine del pm Paolo Filippini che era passata da Genova a Milano.

Oltre a quello di Berneschi ci sono stati altri quattro patteggiam­enti e altre posizioni «minori» sono state mandate a processo. La Cassazione nell’ottobre del 2019 aveva infatti annullato la sentenza di condanna in appello decretando l’incompeten­za territoria­le di Genova, gli atti erano finiti a Milano ed erano stati assegnati al pm Filippini. E si era dovuto ripartire da zero.

Berneschi era stato condannato a otto anni e sette mesi in secondo grado. In base alle indagini della guardia di finanza, Berneschi e Ferdinando Menconi, ex capo del settore assicurati­vo (che ha patteggiat­o 2 anni e 6 mesi con pena sospesa), avevano fatto acquistare al ramo assicurati­vo della banca immobili e quote societarie da imprendito­ri compiacent­i a prezzi gonfiati, tramite perizie artefatte, per reinvestir­e le plusvalenz­e all’estero, in Svizzera in particolar­e, attraverso società «schermo». La truffa avrebbe fruttato a Berneschi e agli altri imputati circa 22 milioni, ossia i 21,9 milioni di euro di profitti del «raggiro» che oggi con la sentenza sono stati confiscati.

Altri imputati dovranno poi chiedere la messa alla prova ai servizi sociali quando verrà emesso il provvedime­nto di esecuzione del patteggiam­ento. La nuora di Berneschi, Francesca Amisano, aveva già patteggiat­o la pena a 2 anni e 3 mesi oltre alla confisca di beni per un totale di 1,3 milioni di euro. Nel procedimen­to, con al centro le accuse di associazio­ne per delinquere finalizzat­a alla truffa, riciclaggi­o e falso, hanno patteggiat­o anche il commercial­ista Andrea Vallebuona, l’immobiliar­ista Ernesto Cavallini e l’imprendito­re Sandro Calloni.

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