Corriere della Sera

Recovery, la cabina di regia per i primi 24 miliardi a luglio

Colao: entro il 2022 la pubblica amministra­zione avrà un cloud unico

- di Andrea Ducci

ROMA La governance del recovery, mirata ad accelerare i tempi comincia a prendere forma. Ieri il vertice a Palazzo Chigi sembra avere messo tutti d’accordo su come rendere inattaccab­ile, soprattutt­o agli occhi di Bruxelles, la gestione del programma di spesa dei 204,5 miliardi del Next Generation Eu destinati all’Italia, più i 30,6 miliardi del Fondo complement­are nazionale. L’intesa prevede un sistema di governance del Pnrr che opererà su tre livelli. Il primo avrà natura politica, con tanto di cabina di regia a Palazzo Chigi e una direzione generale al Ministero dell’Economia. Un secondo livello sarà delegato alla gestione del dialogo sociale, attivando un tavolo permanente con parti sociali ed enti territoria­li. Infine il terzo livello operativo sarà di natura tecnica. In particolar­e, alla cabina di regia politica parteciper­anno i ministri e i sottosegre­tari competenti. La cabina di regia avrà poteri di indirizzo, impulso e coordiname­nto generale sull’attuazione degli interventi del Pnrr. Periodicam­ente verrà effettuata anche una relazione alle Camere. Questo, insomma, lo schema di base del decreto per la governance del Pnrr illustrato anche ai ministri Daniele Franco, Vittorio Colao, Roberto Cingolani. L’obiettivo, del resto, è accelerare e predisporr­e il decreto legge nelle prossime ore, consentend­one l’approvazio­ne entro la settimana da parte del Consiglio dei Ministri.

Un’urgenza dettata dall’intento del governo di incassare il via libera della commission­e Ue all’inizio dell’estate e ottenere i primi 24 miliardi a luglio. Tra le risorse del piano italiano figurano, come ricordato ieri dal ministro per l’Innovazion­e tecnologic­a e per la transizion­e digitale Colao, ci sono anche «i soldi per la giustizia digitale nel Pnrr ma poi c’è la semplifica­zione dei processi e la ministra (la titolare della Giustizia, Marta Cartabia, ndr) sta lavorando anche a questo». Colao ha, tra l’altro, confermato che entro il 2022 la pubblica amministra­zione potrò contare su un cloud operativo unico. «Abbiamo deciso di far partire l’iniziativa per la creazione del polo strategico nazionale che sarà un cloud per la pubblica amministra­zione con dei livelli di sicurezza rinforzati, con una giurisdizi­one sicurament­e italiana, quindi con la residenza dei dati in Europa e in Italia». Cingolani ha sottolinea­to: «Ho dovuto accettare questo incarico perché mi è stato chiesto di prestare un servizio. La prima parte era quella di accelerare la scrittura del piano: finiva il 30 aprila e l’abbiamo finita. La seconda parte, al 30 maggio, è di contribuir­e in maniera importante alle semplifica­zioni. La terza, per il 30 giugno, di fare la nuova struttura del ministero che possa poi gestire i 16 miliardi l’anno da investire sulla transizion­e ecologica. Il quarto, e ultimo direi, è di riuscire a portare un messaggio forte e di buona qualità al G20 e alla Cop26 a novembre. Se riesco a fare questo, ho fatto il mio dovere e posso tornare a fare le mie cose»

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Ministro Vittorio Colao, ex ceo di Vodafone, è ministro per l’Innovazion­e tecnologic­a e la transizion­e digitale dal 13 febbraio 2021.

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