Panchine instabili
Pirlo verso l’addio, la Juventus prepara la rivoluzione Per Agnelli suggestione Zidane o il ritorno di Allegri Partita a scacchi tra l’Inter e Conte: l’incontro non si fa
Il sistema calcio avrà anche cinque miliardi di indebitamento, come ha ricordato il presidente di Lega Paolo Dal Pino, ma i rossi di bilancio non scoraggiano club e presidenti che, a fronte di contratti in essere, si stanno dedicando al gioco preferito dell’estate. La caccia al nuovo allenatore.
Nessuno ne è esente, fra squadre che hanno acciuffato last minute l’ultimo treno per la Champions e chi è stato abbandonato da tecnici diretti verso altri lidi.
Il caso più eclatante riguarda la Juventus, dove Andrea Pirlo, nonostante due trofei messi in bacheca nell’anno del suo esordio in panchina, ha un piede e mezzo fuori dalla Continassa. Oggi sarà all’Allianz Stadium con Andrea Agnelli ma non per un vertice sul futuro: saranno impegnati nella Partita del Cuore contro la Nazionale Cantanti. La curiosità beffarda è che all’evento parteciperà anche Massimiliano Allegri, ovvero il candidato numero uno a sostituire Pirlo.
I giochi non sono ancora fatti e non è detto che il quadro sia più chiaro giovedì, giorno in cui si svolgerà l’assemblea degli azionisti di Exor, la holding della famiglia Agnelli. All’ordine del giorno, infatti, al momento non risultano comunicazioni relative al club. La sensazione è che la società di Torino stia vagliando le migliori candidature fra la garanzia Allegri e la suggestione Zidane, che però ha chiesto al presidente del Real Madrid qualche giorno di tempo prima di sciogliere i nodi sul futuro. Max guarda caso è in lizza, con Raul, anche per il casting delle merengues, per le quali il francese — che ha ancora un anno di contratto — resta comunque la prima scelta.
Allegri è il nome che potrebbe dare il via al domino del mercato, indiziato anche a raccogliere l’eredità di Conte nel caso in cui le richieste dell’ex c.t. si scontrassero con le esigenze di autofinanziamento di Steven Zhang. L’attesissimo incontro fra tecnico, presidente e dirigenza nemmeno ieri è andato in scena e al momento neppure è calendarizzato. Fra l’allenatore, la società e la proprietà è in atto una partita a scacchi: dopo il vertice avvenuto sabato ad Appiano fra gli amministratori delegati Antonello e Marotta con Conte (assente il presidente Zhang), la società ritiene che ora sia l’allenatore, a conoscenza della necessità economica di sacrificare un big fra Lautaro e Bastoni, a dover fornire una risposta circa le proprie intenzioni.
Dal canto suo, il tecnico attende invece la prima mossa del presidente, da cui pretende comunicazioni chiare sulla progettualità. Conte non ha alcuna intenzione di dimettersi, né Zhang di esonerarlo, ma con le parti arroccate la vicenda è aperta a ogni finale. Due i binari percorribili: si prosegue o si trova un accordo per l’uscita anticipata del tecnico con il contratto in scadenza a giugno 2022.
Probabile sorpresa di Aurelio De Laurentiis: Sergio Conceiçao, ancora sotto contratto con il Porto, è la prima scelta del presidente per la panchina del Napoli. Il portoghese dovrebbe svincolarsi in queste ore, ma il Porto fa muro. Per lui è pronto un biennale da quattro milioni lordi. Regista dell’operazione è Jorge Mendes, il procuratore plenipotenziario, che gestisce peraltro anche gli interessi di Rino Gattuso. Ringhio, congedato via tweet, ha già salutato squadra e staff. Destinazione? Se ne occupa sempre Mendes: la pista caldissima, dopo il «no» alla Fiorentina, è quella che porta alla Lazio. Rino resta in attesa degli sviluppi dell’incontro previsto domani tra Inzaghi e Lotito: Mihajlovic che tiene in stand by il Bologna è la pista alternativa. La Fiorentina sogna Sarri ma parla con Fonseca. Il presidente del Torino, Urbano Cairo, è in attesa di incontrare Nicola, ma intanto aumentano i rumors relativi all’ingaggio di Ivan Juric.