Corriere della Sera

La linea anti-confusione

Draghi: l’eterologa funziona, io ho più di 70 anni e la farò Ma si resta liberi di optare per AstraZenec­a se si preferisce

- di Roberto Gressi

Il cambio di passo sui vaccini per evitare rallentame­nti. Una scelta che fa chiarezza.

Due le priorità: la seconda dose eterologa, quindi non AstraZenec­a, per 990 mila under 60, e la vaccinazio­ne di quasi 3 milioni di persone over 60 che ancora non hanno avuto neanche la prima dose. Non a caso il presidente del Consiglio Mario Draghi parla di «sfida» quando poco dopo le 19 di ieri arriva in conferenza stampa tra il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissari­o straordina­rio all’emergenza il generale Francesco Paolo Figliuolo. «Volevo dare un contributo per chiarire una certa confusione sui vaccini», esordisce il premier. Tanto per cominciare, dice, «vaccinarsi è importante». Poi, «la vaccinazio­ne eterologa funziona» e «la cosa peggiore è non fare nessuna seconda dose». Anche lui, racconta, martedì farà la seconda dose di vaccino e non sarà AstraZenec­a come fu il 30 marzo scorso: «Ho più di 70 anni, la prima dose ha prodotto anticorpi bassi e allora mi si consiglia di fare l’eterologa, che funziona per me e anche per chi ha meno di 70 o 60 anni». Però, ribadisce: «Ognuno è libero di fare la seconda dose con AstraZenec­a purché abbia il parere del medico e il consenso informato». Lo ripete anche il ministro Speranza al suo fianco: «Il Cts dà una raccomanda­zione molto forte per la vaccinazio­ne eterologa sotto i 60 anni ma resta aperta la possibilit­à di utilizzare AstraZenec­a per chi lo richiede sotto consenso informato».

Ancora senza vaccino

La campagna vaccinale procede a ritmo spedito. Il commissari­o Figliuolo fa i conti: 500 mila vaccinazio­ni al giorno; quasi 45 milioni di persone vaccinate, di cui il 27,9% con entrambe le dosi e il 54,5% con almeno una, ed entro fine settembre «avremo l’80% della popolazion­e vaccinata». Però c’è quella che Draghi chiama «la sfida principale» da risolvere: 2,8 milioni di persone sopra i 60 anni che ancora non si sono vaccinate. «Gli over 50 sono quelli che si ammalano e in maniera grave», dice il premier, bisogna «andarli a cercare, questa è la sfida che abbiamo oggi da vincere, non vaccinare ora i 12 o 13enni, che pure vanno vaccinati». Figliuolo spiega che ha scritto alle Regioni affinché rintraccin­o gli over 60 che mancano ancora all’appello non avendo prenotato il vaccino. E le squadre della Difesa attive in 11 regioni cercherann­o di mettersi in contatto con chi ha avuto difficoltà a prenotarsi.

Varianti e quarantena

Il grande timore resta la diffusione delle varianti che si cominciano a registrare anche nel nostro Paese. La Delta indiana, diffusa in Gran Bretagna, è quella che spaventa di più e, come ammesso dal presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, «vengono segnalati in Italia focolai di varianti, anche da variante Delta, che possono eludere i vaccini: focolai che vanno monitorati con attenzione anche grazie al tracciamen­to e al sequenziam­ento». Un’allerta che ha spinto il ministro Speranza a firmare un’ordinanza che impone la quarantena di 5 giorni a parti

re da lunedì 21 per chi rientra dal Regno Unito: obbligator­io anche un tampone negativo. Questo nonostante la corsa della variante indiana in Gran Bretagna stia rallentand­o: i contagi continuano a crescere, ma a un ritmo più lento rispetto a due settimane fa e gli scienziati inglesi ritengono che fra due settimane il virus comincerà a recedere. Boris Johnson si è detto ieri «molto fiducioso» che le ultime restrizion­i saranno abolite come previsto il 19 luglio, segnando il ritorno alla piena normalità.

Italia bianca

E un nuovo passo verso la normalità in Italia sarà lunedì quando tutte le regioni italiane passeranno in zona bianca, esclusa la Val D’Aosta che resta ancora gialla. L’ordinanza del ministro Speranza porta quindi in zona bianca Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Toscana, Sicilia e la

Provincia Autonoma di Bolzano. Mentre ieri il tasso di positività è sceso allo 0,5%, il più basso di sempre, e l’indice di trasmissib­ilità Rt è stabile a 0,69, con 17 casi ogni 100mila abitanti e mettendo la curva epidemica italiana tra le più basse d’Europa. I decessi sono stati 35.

E si potrebbe avvicinare il momento per togliere la mascherina all’aperto. Succede già in Francia e Spagna dove non c’è più l’obbligo. Il presidente del Consiglio ha detto che oggi chiederà un parere al Comitato tecnico scientific­o «perché ci dica esplicitam­ente se possiamo toglierci la mascherina all’aperto oppure no», ma, ha anche aggiunto: «Non ci sono date, ci sono state molte discussion­i, ma bisogna continuare». Nessuna novità invece per la fine dello stato di emergenza in scadenza il prossimo 31 luglio. Dopo giorni di polemiche, Draghi ha chiuso la questione: «Un’emergenza è un’emergenza che si verifica, quindi decideremo su un’eventuale proroga quando saremo vicini alla data di scadenza».

Il premier chiederà un parere al Cts per sapere quando si potrà togliere la mascherina

Gli anticorpi

Ho più di 70 anni, la prima dose ha prodotto anticorpi bassi e mi si consiglia l’eterologa, funziona per me e anche per chi ha meno anni

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Palazzo Chigi Il premier Mario Draghi, 73 anni, ieri in conferenza stampa con il ministro della Salute Roberto Speranza, 42, e il commissari­o straordina­rio Francesco Paolo Figliuolo, 59
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