Corriere della Sera

Il mistero della lotteria scatena la caccia al tesoro nel paesino del Maryland

Invasione di curiosi e bisognosi dopo la vincita da 731 milioni

- Andrea Marinelli

Nella sonnacchio­sa cittadina di Lonaconing, fra le verdi montagne del Maryland, non succedeva nulla di buono da anni. L’economia, un tempo dipendente dal carbone e dall’industria vetraria, ha seguito il declino delle piccole realtà industrial­i della Rust Belt e ora neanche la ferrovia si ferma più qui: le rotaie sono state mangiate dall’erba e le auto in fila per ricevere aiuti alimentari sono tante che i volontari della First Assembly of God sono stati costretti a dividere le scatole in due per sfamarne il più possibile.

Poi, a gennaio, un cittadino straordina­riamente fortunato ha comprato in un alimentari il biglietto vincente del Powerball, un po’ il nostro Superenalo­tto, ed è diventato ricchissim­o: ha portato a casa 731 milioni di dollari, la quinta somma più alta mai vinta in America, ed è svanito. Il Maryland è infatti uno dei cinque Stati americani che non obbliga i vincitori della lotteria a rendere pubblica la propria identità, e così nella cittadina — 1.200 anime, 400 famiglie — è scattata la caccia al vincitore. E al suo tesoro.

Una lettera anonima circolata fra le poche vie del paese

La lettera anonima

Una lettera sostiene che il fortunato sia un 76enne con 7 nipoti: lui però nega tutto

ha sostenuto che a vincere sia stato un signore di 76 anni con 7 nipoti, immediatam­ente tempestato di richieste di denaro, ma l’interessat­o ha prontament­e negato. Nel frattempo, mentre i concittadi­ni si aspettano una grande donazione che possa rilanciare la vita del villaggio, dove il tasso di povertà è del 24%, a Lonaconing sono arrivati decine di «cercatori d’oro», come li ha definiti il Post: gente giunta da Georgia, Ohio, Arkansas per ottenere un pezzetto del premio, soldi necessari magari a curare un parente, salvare un’azienda agricola, pagare un biglietto per l’Europa.

«Dicono che se non chiedi, non ottieni», ha raccontato l’uomo a cui tutti si rivolgono, Richard Ravenscrof­t, titolare dell’alimentari Coney Market dove è stato acquistato il biglietto. «Chiedono a me — ha spiegato Ravenscrof­t — perché sono l’unico di cui conoscono il nome». C’è anche chi gli ha inviato soldi chiedendo di ricevere in cambio biglietti della lotteria dal negozio fortunato, chi è arrivato da fuori città per giocare gli stessi sei numeri — 40, 53, 60, 68, 69, 22 — e chi si è presentato al negozio dalla Virginia chiedendo a Ravenscrof­t di ristampare il biglietto vincente.

I concittadi­ni hanno desideri più pratici: ripulire le acque di miniera che di tanto in tanto riemergono dal suolo allagando le cantine, aggiustare le strade. Tutti però vogliono principalm­ente sapere una cosa: chi ha comprato il biglietto da 731 milioni di dollari (che saranno tuttavia ridotti a 367 milioni, visto che i vincitori hanno scelto di ricevere tutto subito e non a rate)?

I vincitori, già: secondo alcuni il colpo sarebbe toccato a un gruppo che si fa chiamare «Power Pack» e che ha reclamato il premio solo a maggio, quasi quattro mesi dopo aver comprato il biglietto al Coney Market. Ma gli occhi del vicihanno nato restano puntati sull’indiziato originale, il 76enne che nega tutto, Wilbur Miller, e la compagna, Nancy Winebrenne­r. «Negli ultimi tempi hanno ricevuto un sacco di visite, hanno viaggiato, hanno speso soldi al casinò», si dice. «Sono brave persone, rispettate».

Solo che ormai la loro vita è diventata impossibil­e: sono assediati di richieste e curiosi, dovuto chiedere aiuto alla polizia locale e assunto un avvocato che li protegga. Alla fine hanno scritto una lettera al giornale locale: «Purtroppo non siamo i vincitori del Powerball», hanno spiegato, suggerendo ai concittadi­ni di controllar­e meglio in casa: «Magari siete proprio voi».

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I proprietar­i del negozio di alimentari Coney Market, dove è stato acquistato il biglietto vincente, festeggian­o con uno striscione
All’emporio I proprietar­i del negozio di alimentari Coney Market, dove è stato acquistato il biglietto vincente, festeggian­o con uno striscione

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