Corriere della Sera

Siccità record e rischio incendi La costa Ovest degli Usa in allarme

Nella Death Valley 54 gradi. I timori per anziani e senzatetto

- di Massimo Gaggi (Afp)

Caldo estremo, siccità e incendi non sono una novità per il West degli Stati Uniti e i mutamenti climatici da anni provocano emergenze a ripetizion­e dalla California alle zone aride di Arizona, Utah e Nevada. Questo 2021 è già un terrifican­te anno record per due motivi: le temperatur­e elevatissi­me sono arrivate molto presto, già nella prima parte di giugno, e sono persistent­i. In secondo luogo la bolla di calore si è allargata molto più del solito raggiungen­do la regione delle Montaabbas­sarsi gne Rocciose: anche a quote elevate sono state registrate temperatur­e oltre i 40 gradi, in Stati normalment­e abbastanza freschi come Wyoming, Idaho e Montana. Chi scrive un mese fa ha trovato neve a Billings (Montana) dove giovedì il termometro ha segnato 42 gradi.

Temperatur­e già così elevate fanno temere un’altra estate devastante: gli incendi sono cominciati in tutti gli Stati interessat­i dall’ondata di caldo che si accompagna a un clima estremamen­te secco e alla sicbloccar­e cità più grave degli ultimi decenni. Per ora il fuoco è stato combattuto con successo, ma è forte il timore che si ripetano le devastazio­ni degli scorsi anni non appena si alzeranno i venti, mentre i meteorolog­i avvertono che sanno per arrivare i dry lightning: fulmini senza pioggia che possono incendiare una vegetazion­e ormai infiammabi­le.

La forte riduzione delle riserve idriche è una pessima notizia per i coltivator­i ma anche per le società elettriche perché i flussi ridotti possono

Coinvolta la regione delle Montagne Rocciose. L’allerta per i fulmini senza pioggia

le centrali idroelettr­iche con conseguent­i rischi di blackout: il lago Mead, principale fonte di alimentazi­one del fiume Colorado che dà acqua a molte parti del West, da Las Vegas all’agricoltur­a california­na, continua ad per la scarsa alimentazi­one glaciale e la forte evaporazio­ne estiva. Il suo livello dal 2000 (quando era considerat­o pieno) è calato di quasi 50 metri, quanto l’altezza della Statua della Libertà di New York. Ma l’allarme più serio riguarda la minaccia mortale che incombe su anziani e homeless che non riescono ad avere un po’ di refrigerio nemmeno di notte (34 gradi la minima all’alba a Las Vegas), e anche sui turisti più scapestrat­i come quelli che a Furnace Creek, Death Valley california­na, vanno a farsi la foto vicino al termometro che segna 129 Fahrenheit: 54 gradi. Se ne vanno accaldati e un po’ delusi: avrebbero voluto immortalar­e quota 134 per eguagliare il record del 1913 che divide i climatolog­i.

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Nella Death Valley
Il picco Nella Death Valley

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