Corriere della Sera

La nuova uniforme

Ermenegild­o Zegna apre le sfilate di Milano. La magia dei tessuti: lino placcato, lane cerate o liquide

- di Paola Pollo

Una fine che è l’inizio, da Ermenegild­o Zegna: un pranzo nell’acqua in uno dei piazzali d’entrata alla Fiera di Rho. Anzi no, un momento di relax, sdraiati nella grande terrazza che domina l’area del Portello. Oppure una corsa spensierat­a, fuori, dagli uffici, giù lungo le scale e gli scivoli della nuova sede dello Iulm. Contesti urbani come luoghi dove sentirsi liberi. Per contro, un giardino labirinto, nel parco di Masino, che costringe e chiude. Nuovi scenari. Nuove prospettiv­e. Nuovi set. Dai quali ripartire, seguendo le esigenze di oggi. Evolvere e non rimpianger­e. Alleggerir­e e non appesantir­e.

Alessandro Sartori lo stilista di Zegna s’inchina agli applausi virtuali che riceve al termine della visione del fashion film della collezione per la prossima estate. E apre la settimana della moda di Milano trasmetten­do emozioni e contagiand­o con la speranza. Per le immagini cui sopra che aprono gli occhi su angoli di Milano (e non solo) nuovi e suggestivi e per la traduzione in abiti del «nuovo». In gennaio era stato il «re» set, ora il «new» set: «Per la nuova uniforme — racconta Sartori — di un guardaroba diverso».

Gildo Zegna, l’uomo dei numeri, di solito restio a intervenir­e sulla creatività, non resiste a non confessare che il film «mi ha messo i brividi, trasmetten­domi la voglia di uscire fuori, credendo nel futuro». E nell’entusiasmo si lascia sfuggire che a giorni annuncerà una nuova acquisizio­ne nel tessile dopo (la recente) Tessitura Ubertino e prima ancora Bonotto, Dondi e Tessitura di Novara. D’altronde è lo stilista stesso che premette: «Per noi è il tessuto che fa il capo». Solo materia. E poi si lancia nelle descrizion­i tecniche che sembrano fantascien­za (niente spalline o costruzion­i) ma sono il risultato della tradizione.

«Il mio obiettivo con Zegna è creare un vero accordo tra l’essenza della sartoria, la nostra ragion d’essere, e il ritmo del mondo contempora­neo. Nello specifico ho ricombinat­o l’artigianat­o di lusso e ridefinito costruzion­i che liberano l’uomo pur mantenendo il carattere distintivo del marchio, con modelli tanto facili da indossare quanto originali e creativi. La chiave di tutto è la funzione».

E il vocabolari­o della moda si arricchisc­e di nuovi termini: il lino placcato o smerigliat­o, le lane cerate o quelle liquide, il neonato filo misto di Bielmonte, il bouclé bollito. Sono questi prodigi delle lavorazion­i a rendere possibile le nuove forme (perfette anche nelle taglie donna) che ruotano attorno alle linee del kimono, per le giacche e per i lunghi spolverini con le inedite coulisse da una parte. I blazer squadrati come le camicie. Due modelli di pantaloni, ampi. A definire la certezza attorno alla quale costruire le variazioni grazie alle infinite possibilit­à dei sopra e delle loro sfumature.

Un altro concetto nuovo sul quale Sartori sta lavorando: collezioni pensate per creare più look con gli stessi pezzi e colori. «Ci siamo accorti che questa

Alessandro Sartori

Il cliente non arriva più in boutique ad ogni stagione con le idee chiare. Ora chiede di farsi aiutare ad abbinare ciò che ha già con qualcosa di nuovo

pandemia, ma forse era già nell’aria, ha cambiato proprio il modo di acquistare.Il cliente non arriva più in boutique puntuale ad ogni stagione con le idee chiare sui pezzi: un completo, tre camicie, un blouson o che cosa. Ma chiede di farsi aiutare ad abbinare quello che ha già con qualcosa di nuovo, abituato anche agli appuntamen­ti di vendite in collegamen­to che hanno portato il brand direttamen­te nelle case e nei guardaroba. Un’esperienza davvero costruttiv­a per capire il cliente».

 ??  ?? In alto le nuove divise di Zegna con la giacca dalla costruzion­e inedita con la coulisse da una parte. Qui un total look bloc color. Più a sinistra un’uscita di Philipp Plein che ha chiuso la prima giornata di video-show di questa fashion week
In alto le nuove divise di Zegna con la giacca dalla costruzion­e inedita con la coulisse da una parte. Qui un total look bloc color. Più a sinistra un’uscita di Philipp Plein che ha chiuso la prima giornata di video-show di questa fashion week
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