Corsa a sminare le crisi, una per una
Mancano una decina di giorni alla fine del blocco dei licenziamenti nell’industria e, a questo punto, un intervento in extremis per un’ulteriore proroga generalizzata pare davvero difficile.
Cgil, Cisl e Uil manifesteranno il 26 giugno a Firenze, Torino e Bari. Roma non è tra le piazze prescelte: questo fa pensare che i confederali non abbiano intenzione di giocare il tutto per tutto su questa partita.
Il rischio che il ritorno alla normalità inneschi tensioni è comunque chiaro anche nel governo. Di qui la ricerca di sminare le singole crisi caso per caso, una per una. Si parla di una soluzione ad hoc per Whirlpool dove in 350 rischiano il posto (i sindacati sono convocati al Mise per mercoledì) . Stesso discorso per i 400 della Embraco di Riva di Chieri, in Piemonte. E per i 1.450 di Air Italy. In quest’ultimo caso lo sblocco non c’entra nulla, i licenziamenti si sarebbero potuti fare in ogni caso. Ma il rischio delle tensioni sociali resta. Per non fare precipitare tutte queste crisi nello stesso momento c’è solo un modo: trovare un escamotage (talvolta forzando un po’ le norme) per allargare la coperta degli ammortizzatori. Per le soluzioni industriali non c’è tempo. Una volta stabilizzate le situazioni a prendere in mano i dossier sarà Luca Annibaletti, esperto di ristrutturazioni finanziarie aziendali nominato alla guida della struttura del Mise che si occupa delle crisi.