«Attenti al mio Galles, gioca un calcio felice come l’Italia»
Sir Ian Rush: «Immobile uomo chiave, Ramsey si trasforma in Nazionale un po’ come facevo io»
Sir Ian Rush ex attaccante di Liverpool, Juve e miglior marcatore della storia del Galles prima dell’esplosione di Bale che domani sfida gli azzurri: sorpreso dall’Italia?
«Al contrario: era uno dei miei suggerimenti della vigilia per le favorite dell’Europeo».
Cosa la rendeva così fiducioso?
«Lo stile di gioco è diverso dal passato e c’è un bel mix di gioventù ed esperienza. Tutti sanno che l’Italia sa difendere, ma ora ha un modo di attaccare efficace e pericoloso per chiunque: riflette la personalità e le idee di Mancini, uno che ha vinto sia in Italia che in Inghilterra: l’esperienza fa la differenza».
Cos’altro serve per arrivare fino in fondo?
«Il modo in cui giocano assieme l’uno con l’altro, perché la qualità da sola non basta. In questo l’Italia è simile al Galles: c’è uno spirito di squadra che fa rendere al massimo ogni giocatore. Gli azzurri vogliono la vittoria e sanno come trovarla».
Il Galles ha la fame degli outsider?
«Sì, è una squadra che sa che deve combattere per ottenere dei risultati, ma la semifinale ottenuta nel 2016 ha cambiato molte cose».
In particolare cosa?
«Ha dato più fiducia e autostima: non dico che il Galles vincerà l’Europeo, ma c’è la convinzione di poter battere chiunque in una partita secca, anche le squadre più forti. L’Italia se vuole il primo posto deve fare attenzione».
Chi è il giocatore chiave degli azzurri?
«Chiellini è sempre un gran difensore, anche se contro il Galles sarà assente. Jorginho è un ottimo organizzatore di gioco, ma il più importante per me è Immobile».
Perché?
«Se l’Italia ha segnato fin qui già sei gol il merito è soprattutto suo, non solo perché ne ha fatti due, ma soprattutto per il lavoro che fa su tutto il fronte d’attacco, cercando la profondità e dialogando con gli altri attaccanti».
Eppure Immobile è stato spesso criticato: fare il numero 9 in Italia non è semplice nemmeno per una Scarpa d’oro?
«Lo so per esperienza, visto le difficoltà che ho avuto alla Juve... Nell’Italia mi sembrano tutti felici e quando giochi felice tutto ti riesce più semplice, perché senti la fiducia dell’allenatore e dei compagni. Questo mi creda fa un’enorme differenza».
Il cambio di allenatore, dopo le accuse di violenza privata che hanno travolto Giggs, ha dato ancora più compattezza al Galles?
«Sinceramente la squadra gioca con lo stesso spirito che aveva prima, non vedo particolari differenze. Piuttosto direi che Robert Page ha portato una maggiore organizzazione difensiva: per lui è una grande occasione di dimostrare le proprie qualità come manager e al momento si sta dimostrando all’altezza».
Perché lo juventino Ramsey sembra un altro giocatore quando è in campo col Galles?
«Sorrido, perché è una situazione un po’ simile a quella che ho vissuto io. E in parte ho già risposto prima: quando sei felice di giocare e senti la fiducia, tutto viene di conseguenza. Contro la Turchia è stato magnifico ed è questo il Ramsey che tutti conosciamo. Sono molto contento per lui: è un ragazzo così lovely».
Il ritorno di Bale a certi livelli è una buona notizia per tutto il calcio, non trova?
«Vero. Lui e Ramsey con la Svizzera non erano al meglio, ma hanno fatto un salto di qualità con la Turchia: quando il gioco si fa duro, i giocatori top non tradiscono. Gareth ha calciato malissimo un rigore, ma non si è abbattuto, giocando ancora meglio».
Con un suo gol, il Galles sconfisse l’Italia di Mancini e Vialli prima di Euro ‘88, chiuso dagli azzurri al 3° posto: l’Italia può vincere questo torneo o ha ragione chi l’aspetta al varco contro le grandi avversarie?
«Quando ci sarà da affrontare Belgio o Francia, allora vedremo dove sta la verità, ma per me l’Italia è già pronta: ha la testa fredda e il cuore caldo. E sa sempre quello che deve fare».