Corriere della Sera

«Bravo Mancini può andare lontano Ma questa Francia è eccezional­e»

Klinsmann: «La Germania? Io mi fido»

- Guido De Carolis

Con la Nazionale tedesca Jurgen Klinsmann è stato campione del mondo a Italia ‘90 e d’Europa nel 1996. Guidava la Germania al Mondiale 2006, lì l’avventura finì in semifinale, contro l’Italia. Oggi Klinsmann vive in California a Los Angeles e per l’Europeo è stato ingaggiato come commentato­re dalla Bbc. A 56 anni, l’ex centravant­i dell’Inter, è attento spettatore e profondo conoscitor­e del calcio.

Tanti hanno criticato l’Europeo itinerante, a lei piace?

«Formula favolosa. L’idea è stupenda, coinvolge tutti».

Tecnicamen­te che giudizio dà del torneo?

«L’Italia ha dato spettacolo, bene l’Inghilterr­a, la favorita è la Francia: ha un attacco e una rosa incredibil­i, somiglia alla Spagna del 2008. Stiamo vedendo un grande torneo, tranne per quel che è successo a Eriksen. In un secondo capisci il valore della vita».

L’Italia le piace?

«Il lavoro di Mancini degli ultimi 2-3 anni sta pagando sul piano del gioco: ora è più offensivo, vuole segnare il secondo gol dopo aver fatto il primo. Il calcio internazio­nale non è più solo contropied­e, Mancini lo ha capito. Se vuoi vincere devi avere possesso, rischiare e far divertire».

Può arrivare in finale?

«La qualità c’è. Decisivo è il gruppo: se sono uniti dentro e fuori, come nel 2006, nessuno li ferma, possono vincere».

La Germania rischia di non esserci.

«Ha classe e qualità, la questione è se hanno spirito e fanno gruppo per dare tutto. Il Mondiale in Russia è stato un disastro, hanno l’obbligo di far vedere alla gente che si è trattato di un incidente. Il fatto che il c.t. Low andrà via dopo l’Europeo accresce le responsabi­lità dei giocatori. Meglio aver annunciato l’addio prima, non ci sono alibi».

La Francia è imbattibil­e?

«Squadra eccezional­e, ma si possono fermare. Sono favoriti per l’attacco stellare, chi fa la differenza è Kanté. Barella ha la sua stessa funzione, il giocatore dell’Inter però è in fase di sviluppo. Kanté ha già esperienza e ha vinto tutto».

È lui che l’ha colpita di più?

«Mi impression­ano i cenmancata trocampist­i in questo torneo. Vent’anni fa non si parlava tanto dei mediani, oggi sono diventati una specie di quarterbac­k. Kanté libera il gioco di Pogba che a quel punto può esprimersi al meglio».

Alla sua Germania manca un centravant­i.

«Credo molto in Timo Werner. Gli altri della Germania non sono attaccanti puri. Non sentono la pressione di dover fare gol, questo dà troppi alibi. Nella partita con la Francia è la volontà di segnare. Se giochi davanti devi assumerti la responsabi­lità di fare un uno contro uno, di puntare l’avversario».

Se stasera la Germania perde con il Portogallo rischia di uscire dal torneo.

«Quando è sotto pressione la Nazionale tira fuori il meglio. Non bisogna vincere per forza, un punto va bene, magari passa da terza».

È un Europeo con tanti temi politici. I giocatori si inginocchi­ano, Ronaldo critica la Coca Cola, Pogba la birra. Giusto esporsi così?

«Il Black Lives Matter è una reazione a quanto accaduto negli Usa. LeBron James e altri atleti hanno deciso di far sentire la loro voce, il mondo è cambiato. Tutto è iniziato con Trump, la gente si è alzata e ha detto basta. Ronaldo ha influenzat­o il mercato, con la frase sulla Coca Cola. Ci sono cose più importanti della partita. La situazione del mondo ha più importanza: il Black Lives Matter serve a far capire la tolleranza, a prendere le persone per quelle che sono, i gesti di rispetto sono giusti».

La scelta di Ronaldo ha lasciato interdetti. Guadagna con gli sponsor, poi li critica?

«Ci sono gesti di valore e gesti personali, come quello di Ronaldo. Quelle su Coca Cola e Heineken sono storie che durano un giorno. Gli sponsor vanno rispettati, danno la possibilit­à di organizzar­e grandi tornei e grazie a loro lavorano in tanti».

Chi vince l’Europeo?

«Francia favorita, a me l’Italia piace. L’Inghilterr­a, se finisce prima nel gruppo, gioca sei gare su sette gare a Wembley, un bel vantaggio. L’Olanda segna tanto, la Germania se passa il girone fa paura».

E il Belgio di Lukaku?

«Romelu ha lavorato tanto per migliorars­i, adesso è più completo. Poi è un bravo ragazzo, sa come comportars­i».

Ha gioito per lo scudetto dell’Inter?

«Me lo sono goduto. Tanti in America mi prendono in giro, ho sempre la sciarpa dell’Inter. Mi spiace per l’addio di Conte. Era meglio la continuità, ora si ricomincia. Pazza Inter, no?». Proprio così.

Razzismo e sponsor

I temi politici? Ci sono cose più importanti della partita, i gesti di rispetto sono sempre giusti

 ?? (LaPresse) ?? Spalle al muro Mats Hummels tenta di agguantare Kylian Mbappé: la Germania ha perso con la Francia, oggi col Portogallo di Ronaldo non può sbagliare
(LaPresse) Spalle al muro Mats Hummels tenta di agguantare Kylian Mbappé: la Germania ha perso con la Francia, oggi col Portogallo di Ronaldo non può sbagliare
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Vincente Klinsmann, un titolo mondiale e uno europeo

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