Corriere della Sera

In Alto Adige dove il divieto è già caduto «Ma non è finita»

- dal nostro inviato Francesco Battistini

Viva la liberazion­e! «Ah sì, le mascherine… Ho sentito vagamente…». Là dove vive Reinhold Messner, l’eroe degli Ottomila, è tutto prati e masi. E poco cambia: «Io e mia moglie non vediamo nessuno, la mascherina non si mette. Però se vado da qualche parte, io continuo a usarla». Non si fida? «Dobbiamo stare ancora molto attenti. Non è finita. E il rischio c’è». Ma l’Alto Adige ha fatto bene a proclamars­i la prima provincia No Mask, almeno all’aperto? «I sudtiroles­i bisogna viverli, per capirli. Dicono: se siamo autonomi, perché non possiamo fare di testa nostra? Così l’hanno fatto». In anticipo sul resto d’Italia… «Io so solo che qui la metà della popolazion­e non s’è vaccinata. Che siamo indietro. E che nelle valli resiste una forte comunità di No Vax. Ci andrei piano a esultare». Fino a quando? «Finché non arriviamo al 90-95 per cento. Ho un solo motto: liberazion­e è vaccinazio­ne».

Sapessi com’è strano smascherar­si a Bolzano. All’alba d’un nuovo giorno, i primi a metterci la faccia sono i netturbini. Seguono i caffettier­i di piazza Walther, che alle otto scaldano le tazze per i bancari di rientro dallo smart working. E i ragazzi cappuccino&brioche, che si narrano la nottata di fine coprifuoco a Laives. Sotto i portici, spariscono le mascherine glitterate e fashion dalle vetrine del lusso. Una parafarmac­ia ne dimezza i prezzi, perché «tra un po’ cominciamo ad avere le rimanenze».

Bentornata libertà. «Da questo lunedì si torna alla normalità», ha ordinato il presidente della Provincia autonoma Arno Kompatsche­r, e dunque via i divieti che Roma ancora non cancella: basta con le asfissiant­i Ffp2 per strada, ok ai ristoranti aperti fino all’una di notte, via libera a spettacoli e feste fino a un migliaio di persone… Giù la maschera, proclama Kompatsche­r, le cifre parlano: oggi zero morti e zero contagi, non succedeva da 307 giorni. E anche le chiacchier­e stanno a zero: l’unica zona rossa dell’Alto Adige è per l’enrosadira della dolomite, la mappa Covid è bianca che più bianca non si può, la terapia intensiva del San Maurizio s’è svuotata, l’immunità di gregge è preventiva­ta per il 9 settembre…

Spogliamoc­i così senza timor? Mica tanto. È da inizio pandemia che Bolzano sta in testa, battendo talvolta in testa: apriva tutto, quando gli altri chiudevano; chiudeva tutto, quando gli altri riaprivano; s’è inventata un’app (Corona Pass) che funziona benissimo e ha anticipato d’almeno un mese i Green Pass di Draghi. Ma questa fu

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