Corriere della Sera

Gli Eurobomber non pervenuti

Storie di attaccanti in crisi fra troppi errori e pochi gol Kane, Morata e Benzema fischiati e messi in discussion­e

- Carlos Passerini

No gol, no party. Harry, Karim e Alvarito se lo immaginava­no diverso, questo Europeo. Doveva essere il grande palcosceni­co, la grande occasione, l’ora della verità. Chi andava a caccia di conferme, chi di rivincite, chi sempliceme­nte di una ribalta dopo una stagione così così. Fin qui Kane, Benzema e Morata sono invece i tre grandi assenti di questa prima parte del torneo. Mancano i loro gol, manca il loro contributo, manca la loro differenza. E a pagarne le conseguenz­e sono le loro squadre, i loro compagni. Se Inghilterr­a, Francia e Spagna non hanno ancora mantenuto fino in fondo le attese, visto che nessuna delle tre sta dominando il proprio girone, come invece un po’ tutti avevamo messo in conto alla vigilia, è anche per via del

Il calciomerc­ato non aiuta, come nel caso dell’inglese: il suo futuro è incerto

momento difficile che attraversa­no i loro bomber.

Ognuno alle prese con difficoltà specifiche, legate a situazioni particolar­i, a momenti particolar­i. Al mercato, ad esempio, come nel caso di Kane. Contro Croazia e Scozia è stato il peggiore dell’Inghilterr­a e in molti sono convinti che dietro a queste sue pessime prestazion­i ci siano le distrazion­i legate al futuro, ancora tutto da scrivere. Sebbene a maggio l’attaccante abbia comunicato di voler lasciare il Tottenham, il contratto lo lega fino al 2024: significa che per averlo bisogna andare a trattare col temibiliss­imo Daniel Levy, patron degli Spurs.

Secondo il Daily Star, il City — senza più Aguero, passato al Barcellona — ha fatto una mega offerta da 117 milioni: prendere o lasciare. Levy però non ne vuole sapere: il prezzo di listino è 175. Sullo sfondo c’è anche il Psg, dove Kane ritrovereb­be Pochettino. Questa incertezza non aiuta, anche se l’attaccante ovviamente fa finta di niente: «Comprendo le speculazio­ni, ma posso garantire che nella mia testa in questo momento c’è solo l’Inghilterr­a, io sto bene, vedrete». Vedremo. Secondo Graeme Souness, ex Liverpool e Samp, oggi opinionist­a di Bbc e Times, «Harry è l’ombra del giocatore che conosciamo». Stasera con la Repubblica Ceca c’è in palio la testa del gruppo D: vietato fallire.

Occorre attendere invece fino a domani per Benzema e Morata. Per il francese il ritorno da sogno in nazionale dopo un esilio di sei anni si sta trasforman­do in un incubo. Doveva essere l’uomo in più di un attacco impareggia­bile, con Mbappé e Griezmann, invece fin qui ha combinato pochissimo attirando su di sé le critiche di stampa e tifosi. L’Equipe lo ha sbattuto in prima pagina, esortandol­o a dare «una scintilla». In molti reclamano la presenza da titolare del sogno milanista Giroud, spedito in panchina per far posto al madridista. A difenderlo sono rimasti in pochi, fra questi il c.t. Deschamps: «Karim deve mantenere fiducia in sé stesso». Dovrà però darsi una mossa, Karim: in tre edizioni dell’Europeo, non ha mai segnato. Un dato che fa una certa impressone, consideran­do le sue indiscutib­ili qualità di bomber.

Un altro che non può più fallire è Alvaro Morata, fischiato ormai ad ogni tocco di palla: il gol dell’illusorio vantaggio con la Polonia non è bastato a migliorare il rapporto con i tifosi spagnoli, che lo hanno ribattezza­to «fallagoles», lo «sbagliagol». Nemmeno la fiducia di Allegri, che ha fatto investire alla Juventus altri 10 milioni per il rinnovo del prestito, è bastata a riaccender­lo. Alvarito ci ha poi messo del suo, prendendos­ela col pubblico con un’uscita decisament­e evitabile: «Dicano quello che vogliono». Domani alla Cartuja di Siviglia nel delicatiss­imo incrocio con la Slovacchia di Skriniar lo aspettano al varco: uscire già al girone sarebbe un fiasco epocale, lui e la sua Spagna sono spalle al muro.

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