Corriere della Sera

MA CHI CI GARANTISCE DAI GARANTI?

- di Aldo Grasso

Dopo l’annuncio del presidente Macron sull’obbligo di green pass a bar, ristoranti, trasporti i no vax francesi sono corsi al vaccino: circa due milioni. È bastato poco.

Da noi, la vice-garante della Privacy, Ginevra Cerrina Ferroni, ha twittato: «Il green pass in salsa francese è costituzio­nalmente irricevibi­le. Gravissimi gli effetti sui diritti e sulle libertà dei cittadini». Le ha fatto eco il collega Guido Scorza: «Il 14 luglio 1789 i cittadini non urlavano “Liberté, identité, confidenti­alité”? Vogliamo essere da meno oltre due secoli dopo?». A parte l’umorismo da liceali, sono questi argomenti da social?

Di diverso avviso sono Giovanni Maria Flick e Sabino Cassese, nel nome dell’articolo 32 della Costituzio­ne. Lascio volentieri al legislator­e i suoi compiti e mi limito al senso civico. Come sostiene Giuseppe Remuzzi: «Nella vita di tutti i giorni conviviamo con dei vincoli». La convivenza civile è fatta di regole da rispettare, negli ospedali e altrove. Non è dato sapere quanti politici abbiano ricevuto la dose anti Covid, so che alcuni non vogliono scontentar­e con scarso senso di responsabi­lità i no vax e i no green pass.

I non vaccinati sono difficili da convincere, sperano che si vaccinino gli altri. Macron li ha smascherat­i. In Italia, invece, abbiamo una ventina di Autorità garanti: ma manca chi ci garantisca dai garanti.

Ci sono regole da rispettare per una convivenza civile

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