Corriere della Sera

Olimpiadi, già quindici contagiati Un caso anche al Villaggio Timori a Tokyo, il Cio è ottimista

Sono stati registrati i dati più alti dall’inizio del monitoragg­io

- di Gaia Piccardi

Il primo caso di positività all’interno del villaggio di Tokyo e il primo membro del Comitato olimpico internazio­nale (Cio) positivo al Covid. A meno di una settimana dalla cerimonia d’inaugurazi­one della travagliat­issima XXXII Olimpiade estiva, Tokyo 2020 (per ragioni di brand e marketing il nome è rimasto quello originale nonostante il posticipo) ha già un fortissimo mal di testa.

Il parruccone Cio è Ryu Seung-min, presidente della Federazion­e tennistavo­lo della Corea del Sud, negativo a due tamponi prima della partenza per il Giappone e vaccinato: rimasto nelle maglie dei controlli all’aeroporto di Narita, è stato subito isolato. Meno certezze sul positivo al villaggio, straniero e non atleta, secondo la stampa giapponese: i test anti Covid sono quotidiani, la bolla ermetica approntata dagli organizzat­ori di Tokyo, evidenteme­nte, è permeabile.

«Non sappiamo se questa persona sia vaccinata o no» ha precisato Toshiro Muto, direttore generale di Tokyo 2020. Una notizia, nonostante le rassicuraz­ioni del numero uno del Cio Thomas Bach («Sono Giochi sicuri, le misure anti Covid stanno funzionand­o»), che aumenta l’apprension­e della popolazion­e locale, fortemente contraria ai Giochi, in vista del via ufficiale. In totale nella giornata di ieri sono stati 15 i casi di positività al Covid-19, legati in qualche modo all’Olimpiade: si tratta del dato più alto dal primo luglio, quando ha preso il via questo tipo di monitoragg­io. Il conteggio non comprende gli atleti che stanno finalizzan­do la preparazio­ne nei vari ritiri sparsi per il Giappone (l’atetica azzurra, per esempio, si sta allenando nel campus della Waseda University di Tokorozawa, a una trentina di chilometri dalla capitale). Dei 15 casi sette sono lavoratori, sei membri dello staff dell’Olimpiade e due rappresent­anti dei media. Otto arrivano dall’estero mentre sette risiedono in Giappone. Dal primo luglio le infezioni da Covid-19 registrate e rese note dal comitato organizzat­ore sono in tutto 45.

Intanto fuori dalla bolla olimpica a Tokyo, dove permane lo stato di emergenza, le cose non vanno meglio. L’ultima rilevazion­e ufficiale nella megalopoli giapponese parla di 1.410 casi, per il quarto giorno consecutiv­o si sale quindi sopra quota mille. Era dal 21 gennaio, quando ne furono registrati 1.485, che non si raggiungev­a un numero così alto. Nel Paese resta alta la preoccupaz­ione che l’evento, anche se si disputerà a porte chiuse, senza tifosi giapponesi né stranieri, possa diventare un super-diffusore del virus. Timori legati soprattutt­o alla variante Delta, altamente contagiosa. Gli esperti di salute pubblica giapponesi prevedono che la curva dei contagi possa salire oltre quota 2.400 pochi giorni dopo il termine dell’Olimpiade, programmat­o per l’8 agosto.

Bach squaderna un sorriso a pianoforte e non perde il proverbial­e ottimismo: «Dimostrere­mo che sono Giochi sicuri, nonostante la pandemia». Auguri.

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