Capanna contro il ddl Zan: aggiunge reati, non diritti Lo storico leader della sinistra radicale: c’è già un’ampia normativa che condanna tutti i soprusi
«La mia posizione sul disegno di legge Zan è assolutamente negativa» attacca Mario Capanna, storico leader di Democrazia proletaria, che fece nascere e poi morire.
Da sinistra critica il testo contro l’omofobia. Perché?
«Per due ragioni semplicissime».
Ci dica la prima.
«Si tratta di un progetto di legge che crea nuovi reati. Noi invece abbiamo bisogno di creare nuovi diritti».
Qual è l’altro nodo che lei solleva?
«Tutti sanno che c’è un’ampia normativa in vigore che condanna tutti i soprusi, le prevaricazioni contro l’altro sesso. Inutile aggiungere altra carne al fuoco».
Dunque a suo avviso la sinistra sbaglia?
«Innanzitutto bisognerebbe mettersi d’accordo sul concetto di sinistra. Molti pensano che il Partito democratico sia un contenitore di sinistra».
Non lo è?
«Mi permetto di affermare che da lungo tempo il Pd non ha più nulla di sinistra».
Qual è la sua definizione del partito guidato da Enrico Letta?
«Un semplice partito socialdemocratico senza la levatura dell’Spd tedesca e del Labour inglese. E che quindi può permettersi di fare l’ammucchiata insieme alla Lega, al M5S e a Forza Italia, per sostenere Mario Draghi. Il Pd non ha alcuna capacità di determinare indirizzi di governo alternativi. E dunque va a rimorchio».
E se la sinistra di Mario Capanna fosse oggi in Parlamento come si comporterebbe sul ddl Zan?
«Avrebbe detto: “Va buttato via”. La proposta Zan è inutile. E un sovrappiù di invenzioni di nuovi reati».
Lei ha letto la proposta Zan?
«Non è mio costume parlare senza documentarmi» .
Qual è il punto più delicato della legge?
«L’autodefinizione della propria sessualità. Il fatto che ci sia disputa su questo punto specifico ti dice non solo che non è chiaro ma che è anche inutile...».
Alla fine il ddl Zan supererà la prova del Senato?
«Il fatto che Pd, M5S e centrodestra si stiano incartando è sintomatico di quello che dicevo. Per cui non credo che raggiungerà il traguardo».
Cosa dovrebbe fare oggi la sinistra in Italia?
«Ah… Dovrebbe istituire un Parlamento mondiale. Lei dirà: questo è matto. Ieri abbiamo presentato a Roma il libro dal titolo: “Parlamento mondiale”. Sottotitolo: “Perché l’umanità sopravviva”. Un testo che la settimana prossima consegneremo al presidente della Camera Fico. Investendone così anche in modo formale il Parlamento italiano…».
Le manca la politica attiva?
«La politica con la P maiuscola, l’arte che risolve i problemi e progetta il futuro, non c’è più. Ed è sostituita dalla propaganda. Ecco, questa non è politica».
«Il punto più critico è l’autodefinizione della propria sessualità: è poco chiaro e inutile»
Democrazia proletaria? Avrebbe votato contro Pd, M5S e destra si stanno incartando Non credo che si raggiungerà il traguardo