Quei capelli con il piegone di Victoria
Nell’era del liberi-tutti, almeno dal punto di vista «vestimentario», non è scontato decidere che cosa buttare dalla torre. Ma proprio perché nella moda ormai tutto è concesso, sempre di più lo stile è fatto di dettagli. La misura di un orlo dei pantaloni, un blazer blu troppo rigido, ma anche un taglio o una testa troppo boccolosa non sono meno importanti a definire il nostro rapporto con la moda. Victoria Silvstedt, top model svedese, classe 1974, ex sciatrice, attrice e cantante, era data per dispersa dal gossip, salvo poi uscire dalla «bolla» (così ha definito la sua nuova vita a Montecarlo con il compagno miliardario Maurice Dabbah) per sfilare radiosa sul tappeto rosso del Festival di Cannes. Avvolta in abito di tulle, ha distribuito sorrisi e baci ai fotografi. Tutto perfetto se non fosse per la montagna di capelli troppo acconciati, che sovrastava l’imponente bellezza. Ecco, il «piegone» che fa sembrare appena usciti dal parrucchiere è superato, vecchio, vecchissimo. La testa troppo impostata come i tagli troppo severi conferiscono subito un’aria vintage. La tendenza è lo stile da sogno e un po’ «sfatto» secondo la definizione dell’hair stylist francese Dave Mallett. Una bellezza senza sforzo, anche se dietro c’è una schiera di parrucchieri e truccatori.
La severità è out, la morbidezza è in. La moda rilancia l’estetica «bohémien, poetica». A cominciare dal taglio, che non può più essere basato su linee geometriche, dritto, o corto dietro e lungo davanti, come nota Mauro Situra, artista dei capelli di Coppola. Torna il modello Jim Morrison, con la sua cascata di onde confuse. «Anche la frangia dritta è un’arma a doppio taglio, basta un zac mezzo millimetro in più e in meno, e il volto più bello diventa una tv dal tubo catodico. Deve accompagnare il viso», sottolinea Situra, che a modello cita Brigitte Bardot e Jane Birkin. E che è tornato a far rinnamorare le donne al riccio a caduta libera di Jennifer Beals di «Flash Dance», corto davanti e lungo dietro: «Addolcisce i lineamenti e fa danzare lo spirito».