Corriere della Sera

Sbarra (Cisl): patto sociale, avanti con l’ingresso dei lavoratori nei board

«Le imprese rispettino l’impegno a non licenziare»

- di Enrico Marro

Con lo sblocco dei licenziame­nti, si sono riaperte molte delle vertenze pendenti già prima del Covid. Se ne sono aggiunte altre, ma non c’è, almeno per ora, lo tsunami temuto dal sindacato. Che segnali riceve dai territori e dalle categorie?

«È chiaro — risponde il segretario della Cisl, Luigi Sbarra — che ci sono filiere come il tessile, il calzaturie­ro, l’automotive che stanno soffrendo di più, ma alcune aziende aprono le procedure di licenziame­nti solo per motivi di carattere speculativ­o e di delocalizz­azione»

Che propone di fare?

«Bisogna innanzitut­to far rispettare l’avviso comune del 29 giugno che impegna le aziende ad utilizzare gli ammortizza­tori sociali, i contratti di solidariet­à e intese sulla riduzione dell’orario, prima di avviare qualsiasi licenziame­nto. Le associazio­ni datoriali devono fare di tutto per riportare queste aziende nel tracciato della responsabi­lità sociale. Allo stesso tempo il premier Draghi deve attivare subito a Palazzo Chigi il tavolo di monitoragg­io sulle crisi aziendali. E bisogna affrontare il tema delle delocalizz­azioni, con regole omogenee a livello europeo, tutele per l’occupazion­e e sanzioni per chi non rispetta gli accordi»

Gli ammortizza­tori sociali vanno riformati. Cosa propone?

«Un sistema di protezione universale di tipo assicurati­vo per non lasciare nessuno senza tutele a prescinder­e dalla dimensione dell’azienda e dal contratto. Ma sarà indispensa­bile un intervento della fiscalità generale, perché parliamo di piccole aziende».

Molte persone dovranno cambiare lavoro con la transizion­e verde e digitale. Non sembriamo preparati.

«Serve un piano straordina­rio che punti sulla formazione e sulla crescita delle competenze, soprattutt­o digitali. I fondi interprofe­ssionali possono fare la loro parte, ma ci sono tanti enti di formazione che possono dare un contributo. È indispensa­bile una sinergia tra il sistema pubblico, le agenzie private, le università, le Regioni e i fondi bilaterali, non solo per reclutare i formatori, ma soprattutt­o per incrociare le banche dati, per orientare ed accompagna­re le persone che cercano un lavoro. Per questo vanno potenziati i centri per l’impiego. Oggi un operatore dei nostri centri dovrebbe seguire circa 500 disoccupat­i. In Germania il rapporto è invece di un operatore ogni 20 disoccupat­i».

La Cisl insiste con la richiesta di introdurre un sistema di partecipaz­ione dei lavoratori alla gestione d’impresa, sul modello tedesco. Ma lì ci sono molte più grandi aziende e un sindacato meno conflittua­le.

«Dobbiamo cambiare il modello di crescita e sviluppo, mettendo al centro la qualità e stabilità del lavoro, la dignità della persona, il valore della partecipaz­ione, se vogliamo gestire con equità questa fase di trasformaz­ione. La partecipaz­ione è lo strumento per cambiare. Sarebbe una rivoluzion­e sociale e culturale. In questi anni sono state depositate in Parlamento decine di proposte di legge, anche per cercare di riparare l’errore compiuto di aver privatizza­to le grandi aziende pubbliche, senza un disegno di democrazia economica e di strumenti di controllo a garanzia dell’occupazion­e e di sicurezza dei cittadini. Riparliamo­ne senza pregiudizi».

Intanto, ne ha parlato con Draghi?

«Sì, e devo dire che mi è sembrato molto aperto. Ci vuole una fase di rinnovata concertazi­one per un Patto sociale sul rilancio e la ricostruzi­one del Paese. Su questo misureremo il governo, i partiti e le altre parti sociali».

Competenze

Un piano straordina­rio per la formazione, incrociare banche dati e competenze

 ??  ?? Luigi Sbarra, 61 anni, segretario generale della Cisl da marzo 2021 come successore di Annamaria Furlan
Luigi Sbarra, 61 anni, segretario generale della Cisl da marzo 2021 come successore di Annamaria Furlan

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