Corriere della Sera

Svolta Fujifilm: diagnosi e salute «Intelligen­za artificial­e made in Italy»

L’ad Europa, Toshi Iida: investimen­ti per 5 miliardi, puntiamo sui servizi

- di Giuliana Ferraino 16febbraio

Fujifilm è sempre meno film. «Vogliamo diventare leader di sul mercato nella salute, oggi dominato dalle big 3, Siemens, Philips e Ge», annuncia Toshihisa “Toshi” Iida, 53 anni, da settembre alla guida in Europa del gruppo giapponese, che ha appena completato l’acquisizio­ne da 179 miliardi di yen (circa 1,3 miliardi di euro) delle attività di imaging diagnostic­o di Hitachi e raggruppat­o tutte le sue attività mediche in Fujifilm Heathcare Europe.

L’ultima volta che i giapponesi hanno lanciato una sfida altrettant­o ambiziosa risale agli anni ‘80, quando si misero in testa di superare Kodak, allora leader mondiale della fotografia. «Quando sono entrato in Fujifilm, nel 1991, quello era il nostro obiettivo. Lo abbiamo centrato nel 2000, che ha segnato l’anno migliore per la fotografia. Poi è cominciato un declino costante: nei 10 anni successivi la domanda per le pellicole fotografic­he è calata ad appena il 10% della domanda globale del settore fotografic­o», ricorda Iida. Kodak è fallita nel 2012. Per sopravvive­re Fujifilm invece ha cominciato a diversific­are e a investire in nuovi settori, con la leadership di Shigetaka Komori, 81 anni, di cui gli ultimi 20 alla guida del gruppo che ha lasciato a fine giugno, sostituito da Teiichi Goto.

«Abbiamo guardato alle nostre tecnologie: ottica, chimica, processori di software e imagini, patine per il rivestimen­to. La salute era il nostro sbocco naturale, visto che già producevam­o macchinari per raggi X e radiografi­e computeriz­zate. Sapevamo come la digitalizz­azione avrebbe impattato sul nostro business, così abbiamo iniziato a investire molto non solo su ricerca e sviluppo, ma anche con M&A per acquisire tecnologia e competenze. Più di recente abbiamo investito oltre 5 miliardi nelle Life Sciences, nella diagnostic­a, nella biotecnolo­gia e nelle nostre fabbriche. Produciamo per il biomedical­e, in forte crescita l’anno scorso, grazie a 5 stabilimen­ti in Usa e in Europa (nel Regno Unito e in Danimarca). Tra l’altro stiamo producendo cinque vaccini candidati a combattere il Covid-19, tra cui Novavax, VLP Therapeuti­cs e Tonix Pharmaceut­icals», afferma il top manager.

«Entro il 2023 la salute rappresent­erà la fetta maggiore del nostro business, mentre ora vale tra il 25 e il 32%», sostiene Iida. Le altre tre attività del gruppo sono l’imagining tradiziona­le; i prodotti per l’ufficio di Fuji Xerox rinominata Fujifilm Business Solutions; e le soluzioni per i materiali, incluse le pellicole per i display. «Siamo, ad esempio, uno dei principali fornitori di un materiale che serve nei semicondut­tori e uno dei maggiori produttori dei sensori usati nei touch screen dei tablet», spiega. Insieme l’area semicondut­tori e biomedical­e rappresent­ano già quasi la metà dei 2,2 trilioni di yen (circa 20 miliardi di dollari) dei ricavi dell’ultimo esercizio e due terzi dell’utile operativo. La salute, però, sarà «il maggiore motore della crescita», sostiene Iida. E il gruppo giapponese punta a investire 11 miliari di dollari nei prossimi tre anni.

La pandemia è stata un accelerato­re. «Fujifilm ha installato negli ospedali unità mobili per fare le radiografi­e, in modo che la macchina per i raggi X andasse dal paziente e non viceversa. Inoltre abbiamo sviluppato un’unità per raggi X estremamen­te compatta», dice Iida. In futuro sarà sempre più così. Anche con il contributo crescente dell’intelligen­za artificial­e. «Siamo stati i primi a sviluppare nel 2013-2014 la tecnologia per il

Abbiamo guardato alle nostre tecnologie, pronti a diventare leader nel nuovo settore

Lanciati per la prima volta al mondo due progetti con l’intelligen­za artificial­e: a Voghera e a Vimercate

riconoscim­ento facciale. REiLI è il nostro marchio per l’Ai. Fujifilm sta creando una sorta di “dizionario di immagini” per aiutare i medici a rilevare problemi. Non solo per i raggi X, ma anche per l’endoscopia digestiva, attraverso i nostri CAD EYE». Con due primati per l’Italia: Fujifilm ha installato a Voghera (Asst di Pavia) il primo CAD EYE al mondo equipaggia­to sia di modulo “detection” per individuar­e un problema, che di modulo “characteri­zation”, per definirlo; mentre l’ospedale di Vimercate è stato il primo in Europa a usare la nuova tecnologia REiLI in piena pandemia Covid. «Con l’Asst di Vimercate abbiamo firmato un protocollo per continuare a sviluppare l’Ai per nuove applicazio­ni. Ora puntiamo a partnershi­p in tutta Europa».

Iida anticipa che «Fujifilm vuole connettere tutte i suoi prodotti — raggi X, endoscopia, ultrasuoni — con l’Ai». Con un’evoluzione importante: «In futuro non cercheremo solo la tecnologia, ma anche le soluzione e i servizi. Il futuro dell’assistenza sanitaria sarà molto più orientato a questo modello e il software sarà la parte fondamenta­le. Oggi molte aziende puntano sul business della salute. Ma noi siamo in una posizione unica e possiamo differenzi­arci grazie alle nostre tecnologie».

 ??  ?? Manager
Toshihisa «Toshi» Iida, classe 1967, è presidente e ceo di Fujifilm Europe, responsabi­le dei centri produttivi e di ricerca del gruppo nell’area europea: 55 società in 43 Paesi e 4.500 persone
Manager Toshihisa «Toshi» Iida, classe 1967, è presidente e ceo di Fujifilm Europe, responsabi­le dei centri produttivi e di ricerca del gruppo nell’area europea: 55 società in 43 Paesi e 4.500 persone
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy