Corriere della Sera

«NON RINUNCIO ALLE BATTAGLIE»

ERRI DE LUCA: A VOLTE DISOBBEDIR­E È BENE

- di Roberta Scorranese

Il personaggi­o Lo scrittore riceve il Truman Capote Award a Ischia, al Global Film & Music Festival. Sui vaccini: «Li ho fatti, non sono un limite alle libertà»

Erri De Luca, a Ischia lei si confronter­à con il tema del potere e della giustizia. Lo ha fatto in diversi suoi libri. Se negli anni Sessanta si discuteva della «capillarit­à orizzontal­e» del potere, oggi sembra che il vero tema sia l’invisibili­tà. Pensiamo alle multinazio­nali del digitale. È d’accordo?

«Credo che il potere resti tangibile e identifica­bile. Ha forma di governo e forza per imporre le sue scelte. Non rinuncio a battermi contro le piccole e grandi infamie, dal rinnovo di finanziame­nti ai trafficant­i libici, all’indisturba­to avvelename­nto dei cittadini di Taranto, allo spreco tossico del buco in Val di Susa. Il potere è identifica­to e nient’affatto impalpabil­e».

Lei è rimasto fedele a se stesso nelle battaglie e nelle convinzion­i, rischiando anche l’ostilità (o il silenzio) della critica. È questa una forma di potere per lei?

«Le mie convinzion­i riguardano la mia attività di cittadino privo di alcun potere. Esprimermi non è un potere che detengo, ma un diritto sancito dall’articolo 21 della Costituzio­ne».

Molti confondono giustizia e legalità. E pare che la seconda sia più seducente.

«Legalità può essere quella di un Parlamento che vota a maggioranz­a una legge che punisce chi salva un naufrago, incriminan­dolo per concorso in immigrazio­ne clandestin­a, sequestran­dogli la barca. Questa legge perfettame­nte legale va prima di tutto contro il sentimento di giustizia, poi contro l’obbligo di salvataggi­o. Questa legge legale del nostro Parlamento istiga all’omissione di soccorso, costituend­o crimine. È perciò una legge legale e insieme ingiusta, pertanto deve essere disobbedit­a».

A proposito di libertà: il grande tema in questi giorni è quello del passaporto vaccinale. Per molti è la soluzione definitiva, per altri è una restrizion­e delle libertà individual­i. Che ne pensa?

«Mi sono vaccinato appena pronto il mio turno. L’ho fatto per sentimento civico, per proteggere cioè non solo me stesso, ma le altre persone con cui entro in contatto. Prima di ora non mi ero mai vaccinato contro le influenze stagionali. La misura di protezione della mascherina in luoghi affollati si è dimostrata un presidio efficace di prevenzion­e e continuerò a usarla. Non credo che in queste misure sanitarie entri in gioco la libertà, nemmeno quando siamo stati isolati per mesi nei nostri luoghi. La libertà è garantita finché resta illeso il diritto di esprimersi».

Nel suo ultimo libro, «A grandezza naturale», lei parla dei padri ma anche dell’essere figli, della condizione filiale che muove molti di noi. Ma la vera domanda è: come si diventa adulti?

«Si diventa adulti per stati di avanzament­o dell’età, per dolori profondi, per condizioni di oppression­e. I minorenni africani che riescono a sbarcare su sponde europee sono adulti. Ci sono persone che invece resistono all’evidenza della loro data di nascita, credendo di poter prolungare quella precedente. Viene

La libertà è garantita finché resta illeso il diritto di esprimersi per tutti

Ogni vita è il tentativo di risposta a una domanda non formulata

normalment­e tollerato che si chiamino ragazzi uomini di quarant’anni. Io sono anziano e lieto di esserlo. Come si sa, l’alternativ­a è peggiore».

Nel suo «Il peso della farfalla», lei affronta (tra i vari temi) anche quello della solitudine. Per molti è una forma di potere. Per lei?

«Per me preferisco usare la parola isolamento, una condizione che si adatta al mio carattere. Non vedo cosa ci sia di potente nella solitudine, molto spesso inevitabil­e, anziché scelta. Essere autosuffic­ienti invece è un bene prezioso, da premeditar­e con anticipo».

Infine, nei suoi libri ricorre il tema (ampio) del mistero. Della nascita, del cambiament­o, della fede. Com’è, da scrittore, il suo interrogar­si?

«Non mi interrogo. Da scrittore racconto storie. Ogni vita è per me il tentativo di risposta a una domanda che non è stata formulata. Da lettore approfitto della varietà della letteratur­a che lascia aperta ogni domanda».

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Scrittore Truman Capote in uno scatto a Ischia. A lui è ispirato il premio che riceverann­o De Luca e Miller
 ??  ?? Regista Bennett Miller, autore del film basato sulla vita dello scrittore statuniten­se
Regista Bennett Miller, autore del film basato sulla vita dello scrittore statuniten­se
 ??  ?? Philip Seymour Hoffman in «Truman Capote - A sangue freddo» di Bennet Miller
Philip Seymour Hoffman in «Truman Capote - A sangue freddo» di Bennet Miller

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