Corriere della Sera

Ma il giro più veloce va tutelato

- di Giorgio Terruzzi

Il primo capitolo della «Formula Spettacolo» ha divertito la platea, ha mostrato un’anteprima di oggi. Non piacciono mai le «doppiette» sulla stessa pista e c’è il timore che questa «Sprint Race» possa togliere più che dare al Gp di domenica, rivelando in anticipo i valori in campo. Vedremo, ogni novità chiede tempo per essere assimilata. Per esempio sul valore attribuito alla pole. Che resta quella proclamata dalle qualifiche tradiziona­li. Quella, nello specifico, conquistat­a da Hamilton venerdì. Tutta un’altra faccenda rispetto alla vittoria — con attribuzio­ne della pole — di Verstappen ieri, in una mini-competizio­ne che nulla ha anche fare con l’acuto sul giro secco, con gli azzardi magnifici di chi cerca la prestazion­e assoluta. La tornata da record è un patrimonio motoristic­o, della F1 in particolar­e, il tempio dell’eccellenza velocistic­a. Anima un universo a parte, caro agli appassiona­ti, popolato da eroi coraggiosi e amati. C’è una classifica apposita infatti, con una anomalia appena sancita da questo format pur elettrizza­nte. Per chi ha meno da perdere, soprattutt­o. Come Fernando Alonso, il vero animatore della prima «Sprint Race», visto lo sprint, appunto, sfoderato in una battaglia breve, non ripetibile sulla distanza. Hamilton, al contrario, mortificat­o all’eccesso. Non solo ha perso l’anteprima. Ha visto Verstappen guadagnare una pole dopo essere stato il solo a viaggiare più veloce di lui. Di tutti.

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