Ma il giro più veloce va tutelato
Il primo capitolo della «Formula Spettacolo» ha divertito la platea, ha mostrato un’anteprima di oggi. Non piacciono mai le «doppiette» sulla stessa pista e c’è il timore che questa «Sprint Race» possa togliere più che dare al Gp di domenica, rivelando in anticipo i valori in campo. Vedremo, ogni novità chiede tempo per essere assimilata. Per esempio sul valore attribuito alla pole. Che resta quella proclamata dalle qualifiche tradizionali. Quella, nello specifico, conquistata da Hamilton venerdì. Tutta un’altra faccenda rispetto alla vittoria — con attribuzione della pole — di Verstappen ieri, in una mini-competizione che nulla ha anche fare con l’acuto sul giro secco, con gli azzardi magnifici di chi cerca la prestazione assoluta. La tornata da record è un patrimonio motoristico, della F1 in particolare, il tempio dell’eccellenza velocistica. Anima un universo a parte, caro agli appassionati, popolato da eroi coraggiosi e amati. C’è una classifica apposita infatti, con una anomalia appena sancita da questo format pur elettrizzante. Per chi ha meno da perdere, soprattutto. Come Fernando Alonso, il vero animatore della prima «Sprint Race», visto lo sprint, appunto, sfoderato in una battaglia breve, non ripetibile sulla distanza. Hamilton, al contrario, mortificato all’eccesso. Non solo ha perso l’anteprima. Ha visto Verstappen guadagnare una pole dopo essere stato il solo a viaggiare più veloce di lui. Di tutti.