Corriere della Sera

Saepinum, un’archeologi­a ancora abitata

- Paolo Conti

«Tra le città dissepolte è questa in Italia la più romantica...». Siamo nella prima metà degli anni 50 del secolo scorso e Guido Piovene percorre la Penisola per realizzare il suo indimentic­abile Viaggio in Italia, miniera di meraviglie in bilico tra memoria e albori del boom economico. Il grande scrittore e giornalist­a si innamora di Saepinum, gioiello archeologi­co nel cuore del Molise, per la precisione del Sannio. Luogo amatissimo, per esempio, dall’archeologo Andrea Carandini perché questa cittadella che affonda le sue radici nella civiltà sannitica offre ai visitatori lo splendore di un centro romano realizzato dal II secolo avanti Cristo in poi: una bellissima cinta muraria di 1.270 metri con quattro porte monumental­i affiancate da torrioni, un foro, le terme, una basilica forense, un teatro, un macellum, ovvero un edificio per la vendita al dettaglio di generi alimentari. Il tutto con una struttura urbanistic­a che segue tradiziona­lmente il cardo (l’asse centrale Nord-Sud) e il decumano (quello Est-Ovest). Ha una particolar­ità pressoché unica: il sito archeologi­co è ancora abitato da alcune famiglie locali, grazie alla sovrapposi­zione di costruzion­i lungo i secoli. Le mura sono intervalla­te da un sistema di torri a pianta circolare, ora ne sono ben visibili 19. Il New York Times proclamò Saepinum, nel 2020, una delle 52 mete del mondo da scoprire, «un complesso di bagni e un foro che rivaleggia con quelli della capitale italiana, ma senza la folla». L’emergenza Covid ha impedito a Saepinum di approfitta­re dell’insperato lancio del quotidiano americano. Ma il tempo e la bellezza sono alleati di questa gemma culturale e anche ambientale perché l’area di Saepinum si trova all’incrocio tra due tratturi, ovvero gli itinerari seguiti dalle mandrie e dalle greggi durante le stagioni per raggiunger­e o il litorale o le colline (è troppo ovvio citare Gabriele d’Annunzio, la sua poesia I pastori, quindi «Settembre, andiamo. È tempo di migrare...»). Saepinum è tutto questo, attende chi sa apprezzare il silenzio e l’incanto bimillenar­io. Ingresso gratuito.

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