Corriere della Sera

La Sicilia rischia il ritorno in zona gialla

Covid, crescono i contagi. Vaccinazio­ne per gli under 19, in Lombardia si prenota il 65%

- di Adriana Logroscino

Per la Sicilia l’ingresso in zona gialla da lunedì prossimo è quasi una certezza. Ieri contava 881 positivi. La Sardegna può ancora sperare, visto che il dato dei ricoveri ordinari è ancora sotto la soglia di guardia. I contagi crescono e in tutte le regioni si lavora per evitare lo spettro delle restrizion­i. In Lombardia boom di prenotazio­ni per gli under 19: il 65% è già in attesa di ricevere la prima dose.

Per la Sicilia l’ingresso in zona gialla, da lunedì 23, è quasi una certezza: manca soltanto il sigillo della cabina di regia che si esprimerà venerdì. Anche se la Regione, non potendo arrestare l’ondata di contagiati, prova ad evitare le restrizion­i aumentando i posti letto. La Sardegna può sperare ancora di salvarsi, visto che per uno dei parametri è ben sotto la soglia di guardia. In tutte le Regioni si dà fondo a ogni genere di iniziativa per tenere lontano lo spettro delle restrizion­i: dal moltiplica­rsi degli Open days alle corsie preferenzi­ali e senza prenotazio­ni per i ragazzi. E la Lombardia taglia un traguardo: il 65% dei 12-19enni ha aderito alla campagna vaccinale, il 30 ha completato il ciclo.

Secondo le previsioni più ottimistic­he questa nuova ondata di contagi doveva arrestarsi a metà agosto, invece per ora continua a crescere. Lentamente, con un ritmo meno impetuoso, ma inesorabil­mente. A inizio luglio Sicilia, Sardegna e Toscana, le tre regioni oggi in vetta per numero di contagiati, erano intorno a 10 positivi su 100 mila abitanti. Oggi sono rispettiva­mente a 140, a 147 e a 132. Ma la Toscana, pur avendo registrato un incremento dei ricoveri, può ancora contare su un’ottima riserva di posti letto negli ospedali, visto che solo il 6% sia di quelli in terapia intensiva sia di quelli nei reparti ordinari, sono occupati da pazienti Covid. Non così la Sicilia, che ha il 15% dei posti nei reparti ordinari e il 9% dei posti in rianimazio­ne già occupati. E neppure la Sardegna, che ha raggiunto rispettiva­mente l’8 e il 10% di saturazion­e dei letti. Seguita con apprension­e anche la parabola della Calabria che registra meno casi delle prime tre regioni e tuttavia ha già il 13% dei suoi non numerosi posti letto nei reparti ordinari assegnati a pazienti Covid.

Da fine luglio, infatti, a determinar­e il passaggio di colore — e le relative restrizion­i — non è più solo l’incidenza di positivi su numero di abitanti: sopra i 50 positivi su 100 mila abitanti si va in zona gialla se si superano le quote del 10 e del 15% di posti letto occupati in terapia intensiva e nei reparti ordinari. Un contempera­mento tra circolazio­ne del virus ed effetti prodotti negli ospedali, richiesto con insistenza dai presidenti di Regione. Il Covid, grazie ai vaccini ormai somministr­ati a una larga fetta di popolazion­e, provoca meno decessi e meno ricoveri lunghi e gravi. Tuttavia non in modo uniforme: continua a colpire più duro dove sono ancora tanti i non vaccinati, come in Sicilia, e dove le reti ospedalier­e sono più fragili.

I nuovi positivi sono ancora tanti: ieri 3.674 ma con la metà dei tamponi eseguiti nel giorno di Ferragosto, 24 i morti. Il tasso di positività sale al 4,9%. Il maggior numero di contagi continua a essere registrato in Sicilia (881). In attesa delle decisioni sulle zone gialle e relative restrizion­i (mascherina obbligator­ia anche all’esterno e servizio ai tavoli di ristoranti e bar al chiuso solo fino alle 18), le Regioni non possono che spingere al massimo sulla vaccinazio­ne. Per arrivare anche a quei cinque milioni di over 50 che ancora non si sono prenotati.

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La coda di giovani all’hub della Stazione Termini per gli Open Day Junior, dedicati alle vaccinazio­ni dei ragazzi dai 12 ai 17 anni
(foto Imagoecono­mica) A Roma La coda di giovani all’hub della Stazione Termini per gli Open Day Junior, dedicati alle vaccinazio­ni dei ragazzi dai 12 ai 17 anni
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