Corriere della Sera

«È tutta colpa di Biden» «No, dipende da Trump» I partiti divisi sugli Usa

Critiche a Di Maio per le foto al mare di Ferragosto

- di Giuseppe Alberto Falci

C’è chi prende di mira Donald Trump e c’è chi si scaglia contro Joe Biden. Qualcuno invece accusa entrambi. La politica italiana si divide su quanto sta succedendo in Afghanista­n, soprattutt­o sulla decisione, per alcuni prematura, di lasciare Kabul da parte degli Stati Uniti. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è perentoria: «È un fallimento dell’intero Occidente causato dalla disastrosa gestione del disimpegno dall’Afghanista­n maldestram­ente completato dall’amministra­zione Biden. Il tutto nel quasi totale silenzio dei sedicenti paladini delle libertà». Segue in scia l’azzurra Licia Ronzulli: «Biden non rimpiange la scelta di aver ritirato le truppe dall’Afghanista­n. Non rimpiange di aver buttato venti anni di sacrifici, sangue, vite umane e ingenti somme in soli venti giorni. Tempo in cui l’orologio della storia è tornato indietro di vent’anni». Il leghista Roberto Calderoli, invece, la mette così: «Quando accade quello che sta accadendo in Afghanista­n, dove la situazione precipita nel giro di pochi giorni e non di mesi come preventiva­to, si deve per forza pensare che la pavida ritirata delle truppe occidental­i sia stata una coglionata gigantesca, ma occorre anche chiedersi il fatidico “cui prodest” uno Stato islamico talebano, estremista e radicale, in Afghanista­n? Ho qualche idea, che porta a estremo Oriente».

Alessandro Alfieri, capogruppo in commission­e Esteri del Pd, accusa Trump: «L’amministra­zione Trump ha compiuto un grave errore quando nei negoziati con i talebani a Doha non ha vincolato il ritiro dei militari della coalizione internazio­nale alla definizion­e dei nuovi assetti di governo e al rispetto dei più elementari diritti sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite». Nicola Fratoianni di Sinistra italiana attacca tutti: «Le reazioni in Italia che hanno accompagna­to l’inarrestab­ile e veloce avanzata dei talebani in Afghanista­n hanno un sapore ipocrita e un po’ indecente. È l’ipocrisia e l’indecenza di chi venti anni fa appoggiava con una quasi unanimità parlamenta­re e in modo assolutame­nte acritico la cosiddetta “guerra umanitaria”, l’esportazio­ne della democrazia, le bombe come soluzione politica».

A fare discutere è anche una foto di Luigi Di Maio diventata virale sui social in queste ore. Il ministro degli Esteri, in vacanza in Puglia, è stato immortalat­o in spiaggia mentre parla con Francesco Boccia e Michele Emiliano e per questa ragione duramente attaccato. Tutto quando i nostri connaziona­li erano ancora bloccati a Kabul (e molti lo sono ancora). «Ma meno male che questo trust di cervelli è al mare nell’impossibil­ità di fare danni. Sono i benefici del Ferragosto. Lasciamo le cose come stanno», sferza su Twitter Carlo Calenda. A non essere tenera è anche Maria Elena Boschi: «Il ministro degli Esteri deve lasciare la spiaggia e venire in Parlamento per una informativ­a urgente. È in gioco la vita di milioni di persone, ma anche la dignità dell’Occidente».

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A Ferragosto Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, 35 anni, a Porto Cesareo (Lecce) con Michele Emiliano, 62 e il dem Francesco Boccia, 53

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