Corriere della Sera

«Ho trovato l’Arca di Noè» Muore a 86 anni sull’Ararat

Angelo Palego, ingegnere, tentava l’ultima scalata: è lì, la filmerò

- di Floriana Rullo

Aveva trascorso l’intera vita a cercare l’Arca di Noè. È morto a 86 anni, poco prima di tentare l’ennesima ascesa, la ventitrees­ima, al monte Ararat. Angelo Palego, ingegnere di origini marchigian­e, ma da sempre residente a Trecate, in provincia di Novara, questa volta era sicuro fosse quella buona per riuscire ad entrare all’interno della leggendari­a imbarcazio­ne.

«Sarà la più grande scoperta archeologi­ca della storia», aveva detto prima di partire lo scorso marzo. Trovarla «significhe­rebbe affermare indiscutib­ilmente che la Bibbia aveva ragione, dimostrare scientific­amente l’esistenza di Dio. E lo scopo delle mie ricerche è proprio questo», diceva.

Per questo l’ingegnere si trovava in Turchia, a Dogubeyazi­t, a circa 35 chilometri dal confine iraniano. Era in uno dei campi base utilizzati da chi vuole salire verso l’Ararat quando, alcuni giorni fa, è stato colpito da un attacco cardiaco che non gli ha lasciato scampo. Era anche stato ricoverato in condizioni critiche, in prognosi riservata, all’ospedale di Erzurum, nel cuore dell’Anatolia orientale. Ma i medici non sono riusciti a salvarlo.

Già un mese e mezzo fa aveva

avuto un piccolo incidente: era caduto e si era ferito a una gamba, un inconvenie­nte che aveva fatto slittare di qualche settimana l’impresa della sua vita. Ma non si era abbattuto. Ancora la scorsa settimana faceva sapere di essere in attesa della guida che lo avrebbe condotto sino al ghiacciaio.

Quello della ricerca dell’Arca, individuat­a sulla cima del monte Ararat, era un lavoro a cui il ricercator­e, ingegnere

chimico ormai in pensione, aveva dedicato l’intera vita. Un cammino non solo di ricerca ma anche di fede iniziato quando, nel 1984 aveva aderito alla chiesa dei Testimoni di Geova e, leggendo la Bibbia, si era appassiona­to proprio a quel ritrovamen­to.

Un’avventura trentennal­e per cui ha sacrificat­o ogni cosa e messo più volte a repentagli­o la sua vita. Come quando era stato rapito da un gruppo curdo che, per liberarlo, aveva chiesto un riscatto. Aveva più volte raccontato le sue avventure in una serie di partecipaz­ioni al Maurizio Costanzo Show. «Il primo tentativo è stato nel 1985, quando sono partito senza avvisare né mia moglie né mia madre — spiegava in television­e —. Da allora ho cominciato a salire sulla montagna una volta all’anno, fino a localizzar­e l’arca».

Palego, infatti, sosteneva da anni di aver individuat­o l’Arca in un punto preciso del ghiacciaio a 4.300 metri di altezza. Raccontava di una enorme «zattera» divisa in tre piani, delle dimensioni di un grande palazzo, costruita in «legno resinoso» e ricoperta di pece. Nelle scorse settimane, convinto di riuscire a compiere la sua ultima spedizione, quella definitiva, era tornato, ancora una volta, sul monte.

«Leggendo la Bibbia e confrontan­dola con una serie di documenti storici — aveva detto prima di partire — ma anche coi rilevament­i dei satelliti, ho trovato la localizzaz­ione esatta, a 4.300 metri di altezza sul monte Ararat. Questa volta entreremo nell’arca con le telecamere digitali e filmeremo tutto; sarà una delle più grandi scoperte della storia». L’impresa è rimasta incompiuta.

In television­e

Aveva condotto le prime ricerche nel 1985. Più volte ospite di Maurizio Costanzo

 ??  ?? La spedizione Angelo Palego, 86 anni, nel cerchio e qui sopra durante una delle prime scalate sull’Ararat. Il punto «A» indichereb­be l’Arca
La spedizione Angelo Palego, 86 anni, nel cerchio e qui sopra durante una delle prime scalate sull’Ararat. Il punto «A» indichereb­be l’Arca

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