I Fasci nel 1919, più confusi che di destra
Lo studio di Andrea Ventura (Viella) sulla stagione iniziale del movimento di Mussolini
Il fascismo delle origini era di destra o di sinistra? Andrea Ventura (Camaiore, Lucca, 1983: dirige l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea) porta una serie di solidi argomenti a favore della prima tesi. Per l’uso deliberato e organizzato della violenza nei confronti del movimento operaio, sostiene nel libro Il diciannovismo fascista pubblicato da Viella, la creatura di Benito Mussolini aveva sin dall’inizio un carattere «reazionario e antipopolare», al contrario di quanto hanno sostenuto Renzo
De Felice e altri autori, nonostante il carattere progressista del programma con cui andò alle elezioni nel 1919 (con esiti peraltro disastrosi).
È indubbio che il futuro Duce già allora avversasse in primo luogo i socialisti, collocati su posizioni estreme filosovietiche, e mostrasse una vocazione eversiva.
Tuttavia nel 1919 i Fasci raccolsero l’adesione di personaggi come Ernesto Rossi, Pietro Nenni, come la fautrice della emancipazione femminile Regina Terruzzi. L’impressione è che le categorie di destra e sinistra siano inadatte a classificare un fenomeno ancora allo stato magmatico e che convenga seguire Emilio Gentile nel sottolineare la natura «situazionale» del primo fascismo, legato indissolubilmente all’esperienza della guerra.
Sul conflitto Mussolini aveva giocato tutte le sue carte e l’unico modo che aveva di affermarsi dopo la fine delle ostilità era tenere aperta la frattura tra l’interventismo (comprendente anche varie correnti di sinistra) e il neutralismo, designando il Psi come il nemico interno da sconfiggere. Ciò doveva condurlo ineluttabilmente verso destra, perché solo in quella direzione poteva trovare spazio, come dimostrò la solenne bocciatura del suo programma originario da parte degli elettori. Ma le defezioni che il fascismo soffrì tra il 1919 e l’anno successivo, quando si caratterizzò in modo più chiaro come forza che guardava ai ceti medi patriottici «antibolscevichi», sembrano indicare che la sua identità fosse ancora piuttosto confusa.
Antisocialisti
L’autore propende per un profilo di destra già all’inizio. Ma resta una fase magmatica