L’ingresso dei docenti sarà controllato con la stessa app usata nei ristoranti
La circolare del ministero agli istituti in attesa del monitoraggio automatico. Bianchi: «Il 13 la piattaforma sarà operativa»
Agli oltre 7.000 presidi che si sono collegati per ascoltare dettagli e rassicurazioni sulla riapertura, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi dice che «Mario Draghi segue personalmente il dossier scuola», che ci sono il ministro della Salute e quello dei Trasporti che stanno lavorando, che «c’è tutto il governo, c’è il territorio e noi siamo qui e siamo tutti insieme».
La riunione (online) serve a dare indicazioni operative e a tranquillizzare i dirigenti scolastici che da oggi riaprono le scuole con le nuove regole per il nuovo anno scolastico: dieci giorni tra riunioni, aggiustamenti, esami di riparazione e prove di verifica dei green pass e poi «tutti in classe». Tutti con la mascherina, perché quest’anno non sono previste deroghe neppure per i bambini delle elementari. «La ripresa è in presenza», ha spiegato il capodipartimento Stefano Versari, la Dad «è l’estrema ratio, per particolarissime situazioni». Non potranno comunque chiederla i genitori, «neppure in caso di mancata vaccinazione di un minore. Si va a scuola».
L’attenzione maggiore alla vigilia resta per la verifica del green pass. Nella circolare che il ministero ha inviato alle scuole ci sono le norme transitorie per i primi giorni, finché non sarà operativa la piattaforma per il controllo automatico. «Dal 13 settembre sarà funzionante e nel pieno rispetto della privacy», ha detto ieri sera Bianchi.
Da oggi intanto saranno i presidi o i loro delegati con smartphone e App a controllare il personale: potranno usare «più verificatori» e organizzare uno spazio per la procedura «all’interno dell’istituzione scolastica» per evitare code all’esterno. Sull’App, che è la stessa dei ristoranti, apparirà schermata verde (certificazione valida per Italia e Europa), azzurra (valida solo per l’Italia), rossa (non ancora valida o scaduta). A regime la mattina il preside troverà sul suo computer l’elenco del personale della scuola e la segnalazione del colore del green pass: potrà a quel punto provvedere alla verifica soltanto di chi ha «la schermata rossa». Se non si tratta di un errore o di persone che hanno la certificazione di esenzione dalla vaccinazione (che fino al 30 settembre è solo cartacea), dovrà procedere alla sanzione e, dopo quattro giorni di assenza ingiustificata, alla sospensione dal servizio. È stata introdotta nel sistema operativo delle scuole l’«assenza da mancato possesso di green pass»: tra l’altro, ha spiegato Versari, «i giorni di assenza ingiustificata si cumulano anche se non sono consecutivi». Vuol dire che non si può continuare a violare l’obbligo di green pass per tutto l’anno, alternando assenze e tamponi. Per chi è esente invece non è necessario il tampone ogni 48 ore ma «sarà previsto un piano di screening periodico a carico dell’Asl».
Non hanno invece obbligo di green pass né il personale delle mense né gli assistenti per gli studenti con disabilità: «Il decreto non lo prevede per il personale esterno. Le scuole però possono, come lo scorso anno con le autocertificazioni, prevedere per chi entra a scuola la verifica del Qr code».
Poiché, come ha ripetuto il direttore generale del ministero della Salute Giovanni Rezza, «il rischio zero non esiste, possiamo soltanto minimizzarlo», procede l’iter per il piano di monitoraggio degli studenti più piccoli che non sono vaccinabili. Le Regioni hanno dato parere favorevole alla proposta di screening con tamponi salivari o rapidi, anche se il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga ha spiegato che vanno ancora migliorati alcuni aspetti tecnici legati alle scuole sentinella.