LA CINA, TIK TOK E LE INFORMAZIONI SUI NOSTRI FIGLI
Nel 2022 Xi Jinping cercherà di infrangere le regole non scritte del partito comunista cinese per rimanere dittatore. E questo riguarda milioni di adolescenti in Italia, soprattutto se accedono all’applicazione più scaricata al mondo: Tik Tok. Possibile? Sì, perché fra il desiderio di Xi di restare al potere e il social di maggior successo del 2021 corre un rapporto lineare. Il presidente cinese intende violare il sistema di successione stabilito dai suoi tre ultimi predecessori, che si erano ritirati dopo due mandati di cinque anni. Xi invece sta preparando il terreno per ottenere un terzo mandato nel 2022. Per essere certo di riuscirci deve prevenire le azioni dei suoi oppositori, sopprimendo qualunque forma di potere indipendente possa formarsi in Cina. Questo riguarda anche i nuovi colossi tecnologici. Jack Ma, fondatore di Alibaba, si è dovuto nascondere a lungo dopo che il regime aveva bloccato la quotazione di una sua controllata che lo avrebbe reso ancora più ricco e sicuro di sé. I produttori di videogame, fra i quali Tencent, hanno visto il loro valore crollare dopo che il governo ha limitato l’accesso dei minorenni ai giochi. Restava però l’ultimo enigma, Tik Tok. Perché il social cinese dei brevissimi video quest’anno ha superato il miliardo di utenti nel mondo e la sua app, per la disperazione di Mark Zuckerberg e della sua Facebook, è la più scaricata anche in America. A Pechino non conviene danneggiare un simbolo cinese così potente nel mondo. Dunque lo ha infiltrato: si è saputo solo giorni fa che in aprile alcune entità di Stato cinesi hanno conquistato una quota nel capitale di ByteDance, la società che controlla Tik Tok, e uno dei tre posti in consiglio d’amministrazione. Per Xi significa guadagnare accesso a miliardi di dati relativi a gran parte della popolazione mondiale in giovane età. Inclusi i quasi dieci milioni di italiani che usano Tik Tok.