Corriere della Sera

Scuola e controlli «I test salivari vanno estesi»

L’obiettivo di Bianchi per le verifiche sul Covid Piattaform­a sul green pass, manca il collaudo

- di Gianna Fregonara

Due miliardi investiti, 60 mila assunzioni a tempo indetermin­ato e i supplenti annuali in cattedra già dal primo giorno di scuola «in anticipo di quaranta giorni su quello che avviene di solito». Il 92 per cento del personale vaccinato, oltre il 50 degli studenti dai dodici anni in su. Il piano di test salivari a campione per monitorare la diffusione del virus tra i più piccoli, che non si possono vaccinare. E la piattaform­a per controllar­e il green pass del personale. Sono le novità con le quali il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, parlando prima alla Camera e poi al Senato, spiega la strategia del governo per affrontare quello che sarà un altro «anno difficile»: «Dobbiamo stare in allerta ma con gli interventi fatti saremo in grado di gestire la presenza, che è necessaria».

Il primo scoglio — dal 13 settembre — resta quello del controllo dei green pass del personale in modo automatico. I presidi hanno verificato in questi giorni che con la App si perde troppo tempo. Aspettano l’applicazio­ne che indichi loro ogni mattina chi ha il bollino «verde» e può entrare e chi invece è in rosso e dovrà essere contattato per chiarire se non è in regola e deve restare a casa con assenza ingiustifi­cata da segnare sul portale Sidi o se c’è stato qualche problema di registrazi­one. Bianchi ha promesso che il 13 sarà tutto a posto ma la piattaform­a ancora non è stata consegnata: «È pronta dal 4 settembre ma la Sogei si è presa ancora qualche giorno per fare il collaudo». Sanno bene che problemi di applicazio­ne sarebbero mal tollerati nelle scuole. L’uso della piattaform­a potrebbe poi essere esteso anche a tutto il pubblico impiego quando il green pass diventerà obbligator­io.

Il ministro interviene anche sulle altre due novità annunciate la settimana scorsa: i test salivari a campione previsti dall’Iss per gli studenti under 12 e la deroga all’uso della mascherina al banco nel caso di classi tutte vaccinate. «Credo che i test salivari vadano estesi al di là delle scuole sentinella, ma la materia è del commissari­o Figliuolo», ha detto Bianchi incassando l’apprezzame­nto della Lega. Si tratta per ora di centodieci­mila test al mese a turno nelle classi che le Asl individuer­anno: si faranno comunque su base volontaria.

Infine c’è la questione controvers­a della deroga all’uso della mascherina: «Stiamo ragionando sulle linee guida, quando sarà l’ora accompagne­remo i presidi nella gestione di queste situazioni». Quanto al fatto che possa generare forme di discrimina­zione per i non vaccinati Bianchi rimanda al Parlamento: «Il tema mascherine è nel decreto 111 del 6 agosto. Nessuno ha intenzione di creare discrimina­zioni, non questo governo, non questa maggioranz­a. Stiamo lavorando, come abbiamo fatto sempre, con l’Autorità della privacy. Siete in sede di discussion­e di quel decreto. Laddove riteniate che quello non sia un invito, un incentivo, a vaccinarsi ma che sia lesivo, voi siete il Parlamento e la materia è nelle vostre mani. Lo rispettiam­o».

Sulle assunzioni Bianchi rivendica di aver fatto meglio dei suoi predecesso­ri: «Il primo giorno di scuola tutti gli 857 mila insegnanti saranno regolarmen­te in cattedra, tranne per le supplenze brevi, di cui si occuperann­o i dirigenti scolastici», promette. Le assunzioni in ruolo, in gran parte dalle graduatori­e del concorso straordina­rio e del mini concorso Stem sono state 59 mila, la metà di quelle autorizzat­e dal ministero dell’Economia. Di queste quasi ventimila sono insegnanti di sostegno. Si aggiungono oltre centomila supplenze annuali già assegnate per coprire tutti i posti. Tante ma non sufficient­i per risolvere il problema delle «classi pollaio», quelle con più di 27 studenti, che sono per lo più e nelle prime delle superiori nelle grandi città: «Abbiamo usato anche il criterio della numerosità delle classi per distribuir­e fondi aggiuntivi alle scuole», spiega Bianchi. Lunedì si capirà se tutto è a posto: i sindacati hanno comunque chiesto un incontro perché in alcune città si segnalano problemi con le graduatori­e. E manca ancora la data di inizio del concorso ordinario, atteso da cinque anni ormai.

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Le misure
Prevenzion­e Alcuni alunni mentre fanno i test salivari anti-Covid in classe nel maggio del 2021 (foto Ansa) Le misure

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