«Giocano con la salute strizzando l’occhio a una fetta di elettorato Ora un chiarimento»
Tinagli (Pd): il governo si sostiene con lealtà
Onorevole Irene Tinagli, in queste condizioni, come riuscirete a governare con la Lega di Matteo Salvini fino al 2023? È a dir poco difficile.
«Che sarebbe stata una sfida lo sapevamo, perché su molti punti abbiamo visioni diverse. Soprattutto sui temi legati ai diritti, all’inclusione delle minoranze e delle diversità, ai temi sociali. Basti pensare alla violenza con cui affrontano il tema della povertà. Si può discutere sull’efficacia di alcuni provvedimenti e modificarli ed è quello che stiamo facendo, però la violenza con cui vengono descritte dalla destra persone in grave difficoltà economica rivela una visione diametralmente opposta alla nostra. Purtroppo ci troviamo divisi anche sulla lotta al Covid, e questo trovo che sia particolarmente grave».
Chiaramente lei si riferisce al voto sul green pass nell’aula della Camera...
«Sì, il comportamento della Lega in Aula ci lascia basiti: su un tema così cruciale come la salute dei cittadini e la lotta alla pandemia, uno degli elementi fondanti di questo governo, la Lega sta dimostrando di non essere affidabile, e questo ovviamente richiederà dei chiarimenti».
Tinagli, pensa che il governo sia a rischio?
«La Lega insiste a dire che sostiene il governo, e io me lo auguro, ma sostenere il governo significa farlo con serietà e lealtà. Capisco che siamo alla vigilia di elezioni amministrative importanti, ma non si gioca con la salute dei cittadini e con la credibilità del Paese nella lotta al Covid per strizzare l’occhio a qualche fetta di elettorato».
Anche il Partito democratico sembra avere i suoi problemi: è ripartito il tiro al segretario?
«Le dico la verità: certe cose le ho lette solo nei retroscena dei giornali. Nel partito non c’è niente di tutto ciò. Dopo l’estate spero che si ricominci a parlare di cose più concrete e rilevanti».
A proposito del suo partito, qual è la linea del Pd? Quella di sostenere Draghi fino al 2023 o quella di Goffredo Bettini e altri che vorrebbero le elezioni anticipate e l’attuale premier al Quirinale? Ci sono forse due linee nel Pd?
Il ruolo dei dem
«Questo è il nostro governo, condividiamo una serie di priorità programmatiche»
«La linea del Pd è mantenere l’impegno preso con Mattarella di sostenere questo governo con l’obiettivo di accelerare sul piano vaccinale, mettere in sicurezza il Paese da un punto di vista sanitario e anche da un punto di vista economico con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Poi ovviamente non dipende solo da noi, però francamente
Sapevamo che sarebbe stata una sfida stare con loro Su molti punti abbiamo visioni diverse
Siamo divisi anche per la violenza con cui loro affrontano il tema della povertà
questo dibattito comincia a essere un po’ stucchevole e fastidioso oltre che poco rispettoso nei confronti di Mattarella e Draghi. Io, come dire, la troncherei anche qua».
Lei dice così, nel suo partito, però, c’è anche chi sostiene che quello di Mario Draghi non è il vostro governo.
«Il governo Draghi è il nostro governo: ci stiamo dentro, abbiamo i nostri ministri, lo abbiamo appoggiato, gli abbiamo dato fiducia e condividiamo tutta una serie di priorità programmatiche che in larga parte sono quelle al centro della nostra agenda: il tema dei giovani, della formazione, del lavoro, della ripresa, delle donne. È chiaro che poi noi portiamo avanti anche altre tematiche che al momento questo governo non copre, perché questo è il nostro governo ma non è la nostra maggioranza. Per noi non è naturale stare al governo con Salvini: questa è una maggioranza atipica. È fisiologico perciò che ogni tanto emergano delle posizioni diverse».