Corriere della Sera

Morto alla seconda infezione «Aveva rinviato la puntura»

- Anna Paola Merone

Paolo Tortora è morto stroncato dal Covid, dal quale era stato contagiato per la seconda volta in un anno. L’uomo, di Napoli, 61 anni, noto imprendito­re nel settore catering, non aveva alcuna copertura vaccinale. «In due ore è tutto precipitat­o, è stato portato in rianimazio­ne in coma farmacolog­ico e non si è più svegliato» racconta la moglie, Valentina Abbruzzeso, 36 . «Siamo riusciti a vederci prima che venisse sedato. I medici hanno fatto uno strappo alla regola — ricorda lei, sposata con il marito dal 2019 dopo “un colpo di fulmine” — e poi mi ha scritto che il nostro incontro era stata una iniezione di vita». Lo scorso giugno, Tortora, quasi presagendo una fine vicina, in una lettera aveva affidato alla moglie l’azienda. «Aveva già avuto il Covid a ottobre — dice — e aveva detto che avrebbe fatto il vaccino il mese prossimo per affrontare l’inverno. Mio marito aveva anche una grande fragilità polmonare che si portava dietro da anni, mai curata». Impossibil­e non domandarsi che cosa sarebbe successo se Paolo avesse fatto il vaccino nei tempi indicati per chi è già guarito dall’infezione, senza rinviare all’autunno. «Me lo sono chiesto, certo: ma poi mi sono anche detta che se era destino...» replica Valentina, che ha curato il marito a casa per dieci giorni prima di portarlo in ospedale. «Io e le mie figlie gli siamo rimaste accanto — ricorda la moglie — tanto dovevamo comunque stare in quarantena. Il vaccino? Io ho fatto una sola dose perché l’anno scorso ho avuto un problema di salute».

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