Draghi parla al telefono con Xi Via libera condizionato al G20
Il presidente cinese chiede «concretezza» per un vertice straordinario su Kabul
La telefonata è durata 45 minuti e si è conclusa con i calorosi saluti di Xi Jinping a Mattarella, di cui Draghi si farà latore. Con l’invito a Pechino, quando sarà possibile, rivolto allo stesso presidente del Consiglio, e infine, cosa più importante per la diplomazia italiana e per Draghi, con un assenso, o forse sarebbe meglio dire con un mancato diniego, sul G20 straordinario sull’Afghanistan che Palazzo Chigi sta cercando di organizzare.
La telefonata fra Mario Draghi e Xi Jinping era attesa da molti giorni. Fa parte di quello sforzo della presidenza italiana del G20 di produrre un documento concreto, su terrorismo e aiuti umanitari, che possa essere condiviso da Washington a Pechino, da Mosca a Parigi. Non è un compito facile, per il formato del G20 sarebbe un inedito occuparsi di un dossier politico così sensibile, ma è l’obiettivo che Draghi sta perseguendo.
Xi Jinping sul tema ha chiesto a Roma «concretezza», si è detto disposto a lavorare insieme per l’iniziativa, ma ha chiesto anche tempo per cal’Ue» pire a quali frutti concreti possa portare un vertice straordinario. Insomma come nel caso di Mosca (Draghi nelle scorse settimane ha parlato sia con Putin che con il titolare degli Esteri, Lavrov), anche Pechino concede, sembra di capire, un via libera condizionato.
Nessuno, dicono nella nostra diplomazia, ha la bacchetta magica e riuscire a far firmare un documento a venti leader diversi non è facile, così come individuare dei passi concreti ed efficaci per aiutare l’Afghanistan.
E dunque in qualche modo la cautela di Xi, che si riflette anche nei comunicati diramati da Pechino, era attesa. Ma Draghi e il presidente cinese si sono lasciati con la porta aperta: come Mosca anche il governo cinese vuole leggere un testo da condividere con gli altri Paesi, eventualmente emendarlo, e il tutto entrerà nel vivo solo quando sarà finita la sessione ufficiale delle Nazioni Unite a New York.
Xi Jinping ha anche auspicato che l’Italia «svolga un ruolo attivo nella promozione delle relazioni tra la Cina e e sostenuto gli sforzi del G20 ordinario per «una cooperazione in materia di salute pubblica e dell’economia globale». «Mario Draghi — si legge poi sempre nel comunicato dei cinesi — ha affermato che l’Italia attribuisce grande importanza alla partnership strategica globale tra Italia e Cina e spera di rafforzare la cooperazione bilaterale in vari campi. Il premier italiano ha pronunciato parole di apprezzamento per gli sforzi e il contributo offerto dalla Cina nell’affrontare la questione legata al cambiamento climatico globale, attribuisce grande importanza all’influenza della Cina nella questione afghana ed ha auspicato una più stretta comunicazione e cooperazione con la Cina in ambito G20 e in altri contesti multilaterali».
«Stiamo verificando condizioni, modalità e tempistiche per un vertice straordinario», ha ribadito il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in Parlamento, riferendo al ritorno dalla missione nella regione (Tagikistan, Uzbekistan e Pakistan) e in Qatar.
Il premier italiano attribuisce grande importanza all’influenza della Cina nella questione afghana
Xi Jinping Presidente cinese
Stiamo verificando condizioni, modalità e tempistiche per un vertice straordinario
Luigi Di Maio Ministro degli Esteri italiano
I saluti
La telefonata è durata 45 minuti e si è conclusa con i calorosi saluti di Xi a Mattarella