Corriere della Sera

«Serve investire nella formazione dei docenti»

- Beatrice Carrillo, Napoli

Caro Aldo, sono un’insegnante di lettere e la ringrazio per averci definito lo zoccolo duro di un impegno tenace e costante, sorretto sempre e comunque dalla convinzion­e che la cultura ci salverà. Ma il problema è: come trasmetter­e la cultura in una scuola che non privilegia più la conoscenza, ma disperde le proprie energie in mille rivoli ed appendici che nulla hanno da spartire con gli obiettivi educativi? E il secondo problema è: chi forma gli insegnanti affinché la passione e l’impegno acquistino strumenti didattici e pedagogici adeguati? Proporre un canto della Divina Commedia a una classe di liceo non è la stessa cosa che proporlo in una classe dell’istituto profession­ale. Ricordo il capotecnic­o che disse a Montanelli: «Noi non capivamo nulla, e dopo aver letto la Controrifo­rma e il Seicento abbiamo capito tutto. Se tutti leggessero i suoi libri, l’Italia cambierebb­e da così a così». Se la scuola italiana dedicasse alla formazione un decimo di quella energia che impiega nello sfornare progetti potremmo veramente insegnare in classe ed in pace, come lei ci augura.

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