«Serve investire nella formazione dei docenti»
Caro Aldo, sono un’insegnante di lettere e la ringrazio per averci definito lo zoccolo duro di un impegno tenace e costante, sorretto sempre e comunque dalla convinzione che la cultura ci salverà. Ma il problema è: come trasmettere la cultura in una scuola che non privilegia più la conoscenza, ma disperde le proprie energie in mille rivoli ed appendici che nulla hanno da spartire con gli obiettivi educativi? E il secondo problema è: chi forma gli insegnanti affinché la passione e l’impegno acquistino strumenti didattici e pedagogici adeguati? Proporre un canto della Divina Commedia a una classe di liceo non è la stessa cosa che proporlo in una classe dell’istituto professionale. Ricordo il capotecnico che disse a Montanelli: «Noi non capivamo nulla, e dopo aver letto la Controriforma e il Seicento abbiamo capito tutto. Se tutti leggessero i suoi libri, l’Italia cambierebbe da così a così». Se la scuola italiana dedicasse alla formazione un decimo di quella energia che impiega nello sfornare progetti potremmo veramente insegnare in classe ed in pace, come lei ci augura.