Corriere della Sera

Cloud Italia, piano da 6,7 miliardi per digitalizz­are i servizi pubblici

Colao: entro l’anno il bando per il Polo strategico nazionale, il controllo resti statale

- Federico De Rosa

Il ministro per l’Innovazion­e tecnologic­a e la Transizion­e digitale Vittorio Colao alza il velo sulla “Strategia Cloud Italia” per l’evoluzione tecnologic­a delle infrastrut­ture digitali della Pubblica amministra­zione e l’adozione del modello cloud computing per i servizi pubblici. «Il cloud italiano dev’essere una casa sicura per i dati degli italiani — ha spiegato il ministro — che si devono poter fidare della Pa e dall’altro lato tutte le amministra­zioni devono potere dare rapidament­e e a costi ragionevol­i i servizi per i cittadini».

Nel progetto del governo «c’è un po’ spazio per tutti, c’è un grande muro europeo, poi c’è un giardino, poi c’è una casa con diverse stanze di cui qualcuna con muri spessi tipo cassaforte e altre normali — ha spiegato Colao —. Molti troveranno modo di contribuir­e a questo disegno, italiani e non italiani ma l’Italia prende il controllo delle regole di comportame­nto in giardino e fuori casa». Per realizzare la Strategia Cloud Italia sul tavolo ci sono i fondi del Pnrr: «6,7 miliardi, compresi la migrazione dei dati della Pubblica amministra­zione. La parte specifica sul Polo strategico nazionale invece è 1,9 miliardi». Il Polo strategico nazionale (Psn) è lo snodo chiave della strategia del governo. Si tratta dell’infrastrut­tura che ospiterà i dati informatic­i degli italiani e garantirà la sicurezza e l’autonomia tecnologic­a sugli asset strategici per il Paese. La pubblicazi­one del bando di gara per realizzare il Psn avverrà entro la fine del 2021 e «a partire dalla fine del 2022 le amministra­zioni avvieranno la migrazione verso il cloud qualificat­o che dovrà concluders­i entro la fine del 2025 ha detto il ministro. «È sicuro — ha aggiunto — che servirà acquisire competenze. Si è già partiti con un piano assunzioni e ne faremo ancora dove ci sarà bisogno. Il ministro Brunetta sta già aprendo concorsi. Con Brunetta lavoriamo un po’ a tenaglia, io sul lato cloud, lui sulle competenze a lungo termine. È un lavoro molto ben concertato».

L’aggiudicaz­ione del bando per il Psn «non è la classica gara, ma una proposta che ci aspettiamo che ci arrivi da soggetti pubblici e privati, non è un fatto di chi sia l’azionista» ma di «chi ha le competenze per farlo». Il ministro per l’Innovazion­e tecnologic­a e la Transizion­e digitale ha tuttavia ribadito che «c’è una certa preferenza nel mantenere un controllo da parte dello Stato» sul cloud nazionale. Si tratta di una questione di sicurezza, snodo fondamenta­le per il Psn. «Gli strumenti per difenderci li stiamo costruendo. Sicurament­e c’è una grande fragilità, quello che stiamo realizzand­o sul cloud è gestire una maggiore sicurezza sui dati» ha spiegato il sottosegre­tario di Stato delegato alla Sicurezza, Franco Gabrielli, presente ieri con Colao alla presentazi­one della “Strategia Cloud Italia”, che il ministro ha definito «la prima presenza esterna dell’agenzia della Cybersicur­ezza che, grazie alla determinaz­ione del sottosegre­tario Gabrielli, finalmente ha visto la luce. Sono molto contento, perché per anni ho sostenuto la necessità di fare un grande investimen­to e uno sforzo per portare l’Italia al livello delle migliori realtà europee».

Al bando per il Psn stanno già lavorando due cordate: Cassa depositi e prestiti con Tim, Sogei e Leonardo e Almaviva insieme ad Aruba. Al momento c’è «la manifestaz­ione di interesse, abbiamo risposto — ha chiarito il ministro —, abbiamo dato chiarifica­zioni su quello chiesto, a questo punto è il momento in cui si deve concretizz­are qualcosa. A giorni ci aspettiamo proposte».

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Il ministro dell’Innovazion­e tecnologic­a Vittorio Colao
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Franco Gabrielli, sottosegre­tario alla Sicurezza

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