Voci e storie: a Vibo Valentia è «Estate a Casa Berto»
Venerdì 10 e domenica 12 settembre la città calabrese Capitale italiana del libro 2021 ospita la rassegna dedicata all’autore de «Il male oscuro»
Dopo lo stop del 2020, il festival Estate a Casa Berto si svolgerà a Vibo Valentia (e non a Capo Vaticano come nelle passate edizioni) per un’edizione speciale, venerdì 10 e domenica 12 settembre. Speciale anche perché si tiene nella città fresca della nomina, in primavera, a Capitale italiana del libro 2021, istituita dal ministro Dario Franceschini: Vibo Valentia è stata votata dalla giuria presieduta da Romano Montroni e composta da Angelo Piero Cappello, direttore del Cepell - Centro per il libro e la lettura, Valentina Alferj, Fulvia Amelia Toscano e Marcello Veneziani.
Proprio l’importanza della cultura, della lettura e del libro per la crescita del territorio è tra i temi di quest’edizione di Estate a Casa Berto, la rassegna dedicata allo scrittore Giuseppe Berto, ideata e diretta dalla figlia Antonia Berto e da Marco Mottolese, e realizzata grazie al contributo e alla collaborazione della città di Vibo.
Ad aprire le giornate, venerdì 10, sarà l’evento Una storia da vivere (ore 19, corso Umberto I), con la lectio magistralis di Paolo Mieli su La ripresa vista dal Sud. Cultura e lettura per la crescita,e il dibattito con lo stesso Mieli e con Piero Muscari, direttore artistico di Vibo Capitale italiana del libro, insieme alla sindaca di Vibo Maria Limardo, a Roberto Napoletano, direttore del «Quotidiano del Sud - L’Altravoce dell’Italia» e all’editore calabrese Florindo Rubbettino.
La rassegna prosegue domenica 12, alle 19, con l’incontro L’attualità di Giuseppe Berto, condotto da Mottolese, con il Premio Strega Emanuele Trevi (sua la postfazione a Il male oscuro di Berto nella riedizione di Neri Pozza): tra i temi della serata, la figura di Berto, il suo legame con la terra calabrese e il lavoro dell’associazione Casa Berto Capo Vaticano, con la dimora entrata nel circuito delle case-museo dell’Associazione nazionale Case della memoria, tra l’altro la prima della Calabria. Antonia Berto, figlia dello scrittore e tra gli ideatori del festival nato nel 2015, così ricorda il rapporto del padre con il territorio calabrese e con i luoghi in cui scrisse Il male oscuro: «Mio padre, che amava questa terra, ne conosceva bene anche le sue amare contraddizioni. Ci piacerebbe mutare la narrazione della Calabria, per scriverne nuove pagine. Ripartire proprio da qui, da Vibo Capitale del libro per poi programmare un’edizione 2022 completamente nuova, diffusa su tutto il territorio».
Sempre domenica 12, chiude la serata lo spettacolo scritto dallo stesso Emanuele Trevi, il monologo Mia nonna e i Borboni (i Borboni in Calabria), interpretato da Iaia Forte, che fa parte di un progetto di Ruggero Cappuccio per il Campania Teatro Festival, a cura di Marco Perillo: tra memoir familiare e riscoperta di un’epoca storica, è dedicato alle tracce e alle meraviglie dell’epoca borbonica in terra calabrese e in generale nel Sud Italia.