«Don Mimì», ovvero Domenico Rea
Oggi sono cento anni dalla nascita dello scrittore napoletano Domenico Rea (scomparso il 26 gennaio 1994). Per rendere omaggio all’autore di Gesù, fate luce (Mondadori 1950), con cui vinse il premio Viareggio, e Ninfa plebea (Leonardo editore, 1992), che ottenne il Premio Strega, e di molti altri lavori, Raimondo Di Maio, editore e libraio con il figlio Giancarlo, delle Librerie Dante & Descartes ha realizzato «Don Mimì. Cento voci per cento anni, 8 settembre 1921-2021», numero unico di un «giornale» diretto dallo stesso Raimondo Di Maio e con vicedirettrice Antonella Cristiani, che raccoglie «testi, versi, disegni e foto» per ricordare e raccontare Rea. Nel suo editoriale Di Maio ricorda la genesi del «Don Mimì», titolo che viene dal soprannome dello scrittore. Tutto comincia una sera del 2005 da Francesco Durante (1952-2019),critico letterario e giornalista, curatore delle Opere di Rea, volume dei Meridiani Mondadori. Il «Don Mimì» negli intenti di Durante, scrive Di Maio, «doveva essere lo strumento per continuare gli studi e la sistemazione dell’ampia opera dello scrittore». Alla pubblicazione-tributo che esce oggi hanno contribuito tra gli altri lo studioso Franco Contorbia (Una bibliografia per Don Mimì), lo scrittore Giuseppe Montesano (Per la tomba mai chiusa di Domenico Rea) e Lucia Rea, figlia dello scrittore.