«Autobus, aria pulita al 90% con i nostri filtri»
«Abbiamo iniziato a lavorare circa un anno fa su una macchina per la purificazione dell’aria installata a bordo di autobus. E da pochi giorni abbiamo ottenuto la certificazione da parte degli Ospedali Riuniti di Ancona. Il filtraggio sui mezzi dove sono state effettuate le prove consente di abbattere il particolato dell’aria del 90%». A raccontarlo è Danilo Falappa, direttore generale di Innoliving, una piccola azienda con sede ad Ancona, specializzata nel settore healthcare. La sperimentazione dei mesi scorsi è nata da una collaborazione con Conerobus, l’azienda per il trasporto pubblico locale di Ancona.
Che ha accettato di avviare i test con i dispositivi di Innoliving, progettati per i mezzi pubblici e derivati da quelli impiegati dalla società fondata da Falappa in edifici pubblici e scuole (a Ferrara sono state già installate 550 macchine in edifici scolastici). «Lavoriamo sull’inquinamento negli ambienti chiusi da prima della pandemia - spiega Falappa —, avevamo attivato un settore specializzato, sviluppando tecnologie di nuova generazione con un’altissima capacità di filtraggio. Il passaggio a purificatori più compatti e adattabili ai mezzi di trasporto è stato quasi naturale all’indomani dell’emergenza sanitaria». Innoliving, del resto, nell’ultimo anno ha registrato una crescita del giro d’affari anche grazie alla tempestività con cui ha iniziato a commercializzare i tamponi per diagnosticare il contagio da Covid19. «Siamo stati tra i primi a distribuirli e stiamo continuando anche adesso in questa nuova fase che richiede l’obbligo di tampone in assenza di green pass». Un’attività che ha consentito a Innoliving di archiviare il 2020 con un giro di affari di 22 milioni di euro, mentre la stima per l’esercizio in corso è di raggiungere quota 25 milioni. Il percorso di Innoliving, che negli anni scorsi ha aperto sedi in Russia e Tunisia, oltre che in Cina, ricorda quello di altre piccole e medie aziende marchigiane (Vittorio Merloni ai tempi di Ariston non a caso coniò il termine di multinazionali tascabili).