Crescono adesioni e vaccinazioni L’effetto scossa sulla campagna
Nel Lazio 10 per cento di somministrazioni in più Raddoppio delle prenotazioni in Lombardia
Far crescere il numero di vaccinati sembrava sempre più difficile. Perché la platea inevitabilmente, grazie al successo dei mesi scorsi, si assottiglia: il 75,3% degli over 12 è vaccinato, all’appello mancano 13,5 milioni di italiani, 3,5 milioni dei quali sopra i 50 anni. E perché è una platea composta dai meno sensibili al tema: che si tratti di no vax, relativamente pochi, indecisi o pigri, quelli che ancora non si sono rivolti agli hub vaccinali fondamentalmente non hanno voluto farlo. Eppure il mega green pass — l’obbligo, cioè, di esibire il certificato verde che attesta la condizione di vaccinato o di guarito o di negativo al virus, per accedere al lavoro, che sia pubblico o privato, che sia in fabbrica o in ufficio o in casa di clienti — ha dato la scossa.
La Regione Lazio celebra per prima il balzo: 10 per cento di somministrazioni in più, comunicano dalla struttura sanitaria, e l’area metropolitana di Roma, con oltre 3 milioni di vaccinati, è tra le prime capitali europee per immunizzati. Ma è la Lombardia, già prima in Italia per copertura (l’81% dei residenti ha completato il ciclo) a rilevare un dato clamoroso: «Negli ultimi due giorni c’è stato un forte incremento dell’adesione dei cittadini alla campagna vaccinale — dice la vicepresidente e assessora alla Sanità, Letizia Moratti — oggi (ieri per chi legge, ndr) un aumento del 119% rispetto alla media dei primi 15 giorni del mese». Recupera anche la Toscana: Andrea Belardinelli, direttore del dipartimento Salute della Regione, misura in 2.900 in più le prenotazioni dovute al varo del decreto, e comunica il triplo di richieste di somministrazione, se si esaminano soltanto i lavoratori.
Prenotazioni e adesioni in rialzo sono riferite anche dal Piemonte: «Sono più che raddoppiate in meno di 24 ore le richieste di essere convocati negli hub», annuncia il presidente Alberto Cirio. Anche Giovanni Toti, presidente della Liguria, rileva la corsa agli hub per effetto del decreto — «1.553 prenotazioni in 24 ore» — soprattutto tra i 30 e i 50 anni. E in Sicilia, terzultima regione in Italia per copertura vaccinale, il decreto sembra aver sollecitato parecchi indecisi. «A Palermo — quantifica il direttore della Sanità regionale, Mario La Rocca — dove la media quotidiana di seimila somministrazioni era drasticamente scesa in piena estate, l’effetto green pass c’è stato: ieri abbiamo registrato un 10 per cento di accessi in più nell’hub del capoluogo».
Lo sforzo della campagna di vaccinazione dà risultati evidenti. Il monitoraggio settimanale misura un Rt in ulteriore discesa (0,85 da 0,92) e al di sotto del valore soglia di 1. Cala il tasso di incidenza: 54 positivi su 100 mila abitanti, erano 64 otto giorni fa. Si allenta anche la pressione sugli ospedali. «La curva epidemica è in decremento e possiamo prevedere anche nei prossimi giorni valori stabili o in lieve diminuzione», ha affermato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. Che pur invitando a non abbassare la guardia e insistendo sulla necessità di vaccinare, può rivendicare un primato per il Paese: «L’Italia si caratterizza per la circolazione del virus più contenuta in Europa». Solo undici mesi fa, nella classifica del contagio, eravamo i peggiori.
Brusaferro: «In Italia la circolazione del virus più contenuta dell’Ue» L’Rt scende ancora