Corriere della Sera

Berlusconi vuole andare al summit Ppe

L’ex premier dopo il no alla perizia nel caso Ruby ter: mi perseguita­no. Salvini solidale. Ma i medici: deve riposare

- Paola Di Caro

Lui continua a lamentarsi: «In oltre 20 anni ho subito 90 processi: è una persecuzio­ne». E si sente un leone in gabbia. Ma, dopo aver rifiutato di sottoporsi alla perizia medica e anche psichiatri­ca richiesta dal Tribunale di Milano per verificare se sussistano le condizioni per il legittimo impediment­o nel processo Ruby ter (secondo i giudici a sua tutela per valutare «un eventuale ostacolo alla effettiva articolazi­one di una linea difensiva e di confronto con gli esiti dibattimen­tali»), Silvio Berlusconi non potrà comunque dare sfogo alla sua voglia di rivincita. Ai suoi aveva detto che sarebbe tornato in campo, per dimostrare che «i pazzi siete voi» come cantava De Gregori, ma al 99% non potrà partecipar­e nemmeno all’evento che doveva segnare il suo ritorno, il Meeting del Ppe che si terrà a Roma dal 20 al 22 settembre ospite Ursula von der Leyen.

Lo ha rivelato il coordinato­re Antonio Tajani: i medici gli hanno imposto riposo e prudenza, Alberto Zangrillo lo ha chiamato per pregarlo di «non forzare Berlusconi e

Contro Berlusconi c’è un accaniment­o che non ha precedenti, non può stare sotto processo per 30 anni

non assecondar­lo: non è il caso che viaggi e si strapazzi». E ieri, dopo essere stato sottoposto ad altre visite approfondi­te, l’ordine è stato confermato: serve almeno un mese di assoluto relax se vuole «pure partecipar­e alla corsa del Quirinale». È probabile a questo punto che l’ex premier riceva almeno l’okay a collegarsi da remoto, da Arcore, per un intervento che i suoi vorrebbero fosse sui temi europei. Si deciderà nei prossimi giorni, ma intanto arriva la solidariet­à di Matteo Salvini: «Contro Berlusconi c’è un accaniment­o che non ha precedenti, può stare simpatico o antipatico, ma è un uomo di Stato, non può stare sotto processo per 30 anni, se la prendano con i delinquent­i e lascino stare una persona che ha fatto e spero possa fare ancora tanto per il Paese». Al Quirinale? «Ha l’ambizione di fare il presidente della Repubblica, e fa bene a farlo, a livello internazio­nale ha più contatti e credibilit­à e buoni rapporti rispetto a tanti altri», mentre sulla federazion­e glissa: «Chiedete a FI: non voglio forzare nessuno, se hanno voglia bene, se non hanno voglia bene lo stesso». Tajani ribatte che FI è favorevole a rilanciare di «un grande partito del centrodest­ra» che si ispiri ai valori del Ppe, ma tutto è fermo.

M. Salvini

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