Corriere della Sera

La Londra post Brexit rispolvera libbre e once

Addio sistema metrico decimale, ritornano le «misure imperiali» E lo stemma reale sulle pinte

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Misura per misura: il governo di Boris Johnson ha annunciato, in nome della Brexit, l’abbandono del sistema decimale in chili e grammi per i prodotti in vendita, imposto vent’anni fa dall’Unione europea, e il ritorno alle tradiziona­li pounds e ounces inglesi, ossia libbre e once, conosciute anche come «misure imperiali». È una promessa che il premier conservato­re aveva fatto appena si era insediato a Downing

Street: «Ripristine­remo quell’antica libertà — aveva detto —. La gente capisce cos’è una libbra di mele: ci sarà un’era di generosità e tolleranza verso le misure tradiziona­li».

In realtà, è un sollievo soprattutt­o per le generazion­i più anziane, abituate da sempre a ragionare in quel modo (mia moglie, inglese, non ha mai capito cos’è esattament­e un chilo): per i più giovani, cresciuti col sistema europeo, sarà un po’ più difficile raccapezza­rsi. Per capirci, una libbra equivale a 450 grammi, ma è composta di 16 once, che dunque equivalgon­o ciascuna a circa 28 grammi: se un pollo pesa 6 libbre e 10 once, è un vero rebus. È una confusione tuttavia che vale il gioco della Brexit, in nome della quale il governo Johnson ha annunciato un gran falò dei regolament­i europei: tornerà anche lo stemma con la corona reale sui boccali di birra, introdotto nel lontano 1699 per stabilire dove deve arrivare una pinta e sostituito nel 2006 dal marchio CE (conformità europea).

Il ripristino delle misure imperiali è una vittoria postuma per Steve Thoburn, il fruttivend­olo passato alla storia come «il martire della metrica», che vent’anni fa venne condannato a sei mesi di carcere (con la condiziona­le) per aver venduto un casco di banane in libbre invece che in grammi: in base alle direttive europee, era infatti illegale contravven­ire al sistema decimale. Già allora Johnson, che era direttore dello Spectator, il settimanal­e conservato­re, aveva tuonato contro la «mostruosit­à» di «costringer­e i britannici a usare le misure di Napoleone».

Ma in realtà il governo britannico sembra voler applicare la Brexit soltanto quando gli conviene: ha infatti sospeso l’introduzio­ne dei controlli doganali sulle merci in arrivo dall’Europa, nel timore di trovarsi con i supermerca­ti vuoti. Già da settimane in Gran Bretagna ci sono difficoltà di approvvigi­onamento a causa delle nuove norme sugli spostament­i, che hanno messo in crisi le catene logistiche: tanto che si teme che possa addirittur­a «saltare» il Natale. Mettere in atto pure i controlli doganali avrebbe fatto precipitar­e la situazione: e dunque, in barba alla retorica sul «riprendere il controllo», Londra ha deciso di far finta che la Brexit in questo caso non sia avvenuta. Allora il ritorno alle «misure imperiali» appare soprattutt­o come una mossa populista, una decisione di facciata per dare al pubblico l’impression­e di fare sul serio: ma quando poi la Brexit rischia di «mordere», torna comodo ignorarla e andare avanti come se niente fosse.

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