Le ciabatte di mia madre e vecchi traumi
Nella mia testa navigano ancora ricordi del passato, o forse meglio chiamarli traumi, che ogni tanto si palesano e non mi lasciano affatto indifferente. E tutte le volte mi chiedo come abbia fatto a superarli. La risposta me l’ha data il mio psicoterapeuta: «Signora Follesa, non li ha ancora superati». Infatti mi sembrava strano. Però se sono arrivata alla mia bella età di 26 anni (26 li ho, poi ne ho anche degli altri), intonsa e caparbia, qualcosa vorrà dire. Questa volta la risposta me la do da sola. Si chiama forza interiore, che non decidi di avere e che non programmi di ottenere: ce l’hai. Punto. Io ho scoperto di averla fin da ragazzina, per esempio quando chiamavo le mie amiche per uscire, ma loro erano già andate via senza di me. O quando la domenica mattina non potevo andare all’oratorio a comprarmi le caramelle perché dovevo stirare le camicie di mio padre. Di forza interiore ne ho avuta tanta anche quando mia mamma, non vedendomi rincasare la sera, all’orario stabilito, mi veniva a cercare in camicia da notte e ciabatte alte di sughero. Questo trauma forse non lo supererò mai. Più che altro per la scelta dell’outfit di mia madre. Ricordo anche quando ho dovuto chiamare il mio compagno per dirgli che avevo fatto 100 euro di benzina mentre la nostra auto va a Diesel. Per non parlare di quando ho scoperto che mia figlia indossa i miei vestiti e stanno meglio a lei, oppure quando ho dovuto accettare che più di 1 metro e 49 non sarei cresciuta. Un’ennesima prova di Forza interiore l’ho scoperta quando Ricky Martin ha dichiarato di essere omosessuale... e questo dopo che ho sognato di addormentarmi dentro il suo accappatoio per anni. Ma la forza interiore più grande me la dà tutt’oggi mio padre che anche se non è più qui con me, ma è seduto a gambe incrociate su una nuvola, non perde occasione per sussurrarmi nell’orecchio in sogno: «Certo che le ciabatte di sughero di tua madre erano proprio brutte». forza interiore di una risata mi salverà!
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