Corriere della Sera

Cravatte centenarie «Il futuro? Si chiama Martino e ha 9 anni»

Ugo Cilento: a ispirarmi è la nostra Storia

- Gian Luca Bauzano

Si definisce un inguaribil­e curioso Ugo Cilento. Ama scavare nella storia, a partire da quella della sua terra, Napoli sin dai tempi del Regno delle Due Sicilie («siamo nati nel 1780 sotto i Borboni»), trovare «frammenti» di arte e cultura e poi trasformar­li in dettagli unici. Quelli che hanno reso un’eccellenza le sue cravatte, realizzate artigianal­mente, in particolar­e la sette pieghe. «Abbiamo creato anche la versione sfoderata. Molto leggera. O con materiali preziosi e particolar­i come la garza a giro inglese». Poi anticipa la domanda. «La cravatta oggi? Resta il caposaldo dello stile maschile. Al di là delle tendenze. Banco di prova per sperimenta­re materiali e lavorazion­i». Non si replica. Ugo Cilento è l’ottava generazion­e in linea diretta da quei fratelli Martino e Federico che nel 1780 con la benedizion­e dei Borbone creano la M. Cilento & F.llo. In origine società che commercia in tessuti poi atelier di confezioni sartoriali. Oggi le cravatte della Maison Cilento 1780 non sono solo un accessorio, ma un vero linguaggio soft power contempora­neo. Le fantasie jacquard raccontano sempre di eccellenze, da quelle della corte borbonica come i mitici cavalli di Persano o i progetti di Vanvitelli per la Reggia di Caserta («i miei antenati hanno servito la corte e appreso codici di stile ancora validi»), ai simboli dell’arte senza tempo come l’Accademia di Brera di Milano con i suoi capolavori. «Nascono come progetti speciali, a numero limitato. Raccontano la cultura del nostro Paese».

Nel giugno scorso in occasione del G20 dei Ministri degli esteri tenutosi a Matera, Cilento ha realizzato una serie di cravatte con riprodotte le bandiere dei singoli paesi partecipan­ti. «La prima cravatta era nata per il 150esimo dell’Unità d’Italia. Queste ne sono state l’evoluzione»: le bandiere non sono al centro, sventolano da uno dei bordi. «Devono rappresent­are qualcosa di animato. Capace di comunicare». Cravatte portate anche da capi di governo e di stato come il presidente francese Emmanuel Macron. «Secoli di cultura italiana sono una fonte inesauribi­le per creare. Dall’arte ai colori della nostra natura. Il mio lavoro non parte mai dalla mera riproduzio­ne di un oggetto, un paesaggio o

L’imprendito­re

«Non riproduco mai un oggetto, lo studio. Chi l’indossa si fa parte di quel racconto»

un’opera d’arte. Ma dallo studio della loro storia. Riassunta in un dettaglio. Chi indossa quella cravatta si fa tramite di quel racconto».

Cilento è anche il presidente dei Centenari, associazio­ne nata 20 anni fa per riunire le aziende familiari italiane dalla storia ultracente­naria. «Siamo piccole realtà, ma dalle tradizioni prestigios­e. Tutelate e tramandate generazion­e dopo generazion­e. Oggi il vero problema è riuscire a non interrompe­re questo “passaggio di consegne” ai più giovani. Una sfida. La affronto motivato». Nonostante le numerose offerte di acquistare la sua Maison, il gentleman partenopeo non ha mai accettato. «Confido in mio figlio Martino. Ha solo nove anni ma si è già appassiona­to». Sarà un caso, ma porta il nome del suo antenato e fondatore.

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Il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron (in alto) con una cravatta creata da Cilento con la bandiera della Francia e (qui sopra) Ugo Cilento, ottava generazion­e nonché deus ex machina della Maison, nel suo atelier/archivio storico a Napoli
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