«Propellenti di benessere» Gli abiti secondo Biagiotti (e Balla)
La contagiosa e frizzante energia del maestro del Futurismo Giacomo Balla rivive nelle ampie gonne rotanti dipinte come una tela, nei foulardbandana dai colori accesi e negli abiti fascianti e dinamici della nuova collezione Biagiotti primavera-estate 2022 Reinventing the Universe, andata in scena al Museo Maxxi di Roma: un percorso osmotico con la struttura progettata dall’architetto Zaha Hadid che nella Galleria 5 ospita la mostra «Casa Balla. Dalla casa all’Universo», con molte opere prese in prestito proprio dalla Collezione Biagiotti Cigna. Una «vicinanza» così suggestiva da rendere le modelle come opere animate dall’artista: le stampe su seta riproducono il «Bozzetto per sciarpa con linee andamentali» del 1930 mentre le composizioni di fiori ricordano preziosi disegni degli archivi Biagiotti per raccontare il piacere di vestirsi con petali colorati anche in contesti formali: blazer, spolverini e pantaloni sartoriali rendono la «divisa da lavoro» gioiosa e iperfemminile. «Dalla pandemia abbiamo imparato la semplicità — ha spiegato Lavinia Biagiotti —, indossando tute e scarpe da tennis. L’abito ha raccontato il lockdown più di tante parole: questa essenzialità credo continuerà, ma arricchita con tinte forti e grafiche energizzanti si proietta istantaneamente nel futuro». Non poteva mancare il bianco, tanto amato dalla maison e inteso come confort-zone per affrontare le sfide del quotidiano: la giacca in cashmere e seta è il capo di stagione come il candido maxi pull. Giacomo Balla fu tra i primi a credere nel connubio tra arte e moda vestendo inizialmente sé stesso, i suoi allievi e la sua famiglia. Secondo il manifesto del 1915 sulla «Ricostruzione futurista dell’universo», concepito con Fortunato Depero, «l’abito dinamico può divenire, attraverso le forme e l’accostamento dei colori, un propellente energizzante di benessere». Così la LB Bag diventa «art-àporter» tratteggiata dai segni del maestro e gli occhiali sono in acetato bio stampato con vivaci grafiche asimmetriche. Nel parterre due star mondiali del «dinamismo futurista»: i campioni olimpici Marcell Jacobs e Federica Pellegrini mentre in passerella anche l’étoile Eleonora Abbagnato, accompagnata dalla figlia
Giulia e altre sette bambine: «Parliamo di futuro e io l’ho voluto accanto a me», ha detto Lavinia Biagiotti che ancora una volta ha dichiarato il suo amore per la capitale dove ha sfilato per tre volte consecutive: «Ho immaginato una “trilogia”: prima Piazza del Campidoglio con il suo spirito di Rinascimento, poi l’Ara Pacis che richiama una nuova età dell’oro e adesso il Maxxi, affacciato sul futuro».