Corriere della Sera

PERCHÉ NÉ ANNE NÉ MARINE DIVENTERAN­NO

PRESIDENTI

- Pietro Mancini

Caro Aldo, due signore hanno annunciato la sfida a Macron, in vista delle presidenzi­ali, con due comizi, in contempora­nea. «Voglio costruire una Francia più forte e giusta», ha detto Anne Hidalgo, la sindaca socialista di Parigi, a Rouen. «La scelta è tra lo scioglimen­to di un Paese, sommerso dall’immigrazio­ne, o il salutare sussulto attorno all’idea di Nazione», ha scandito la leader del RN, Marine Le Pen, a Fréjus. Ma il discorso, ritenuto più convincent­e dalla maggioranz­a degli osservator­i francesi, è stato quello pronunciat­o da Édouard Philippe, 50 anni. oggi sindaco di Le Havre, che non scenderà in campo. Philippe sosterrà, con grande impegno, l’attuale Presidente.

LCaro Pietro,

a corsa di Anne Hidalgo e di Marine Le Pen è interessan­te e va seguita con attenzione. Ma non credo che nessuna delle due diventerà mai presidente della Repubblica francese.

Anne in realtà si chiama Ana ed è nata in Andalusia. Con tutto il rispetto, non me lo vedo il 50,1% dei francesi che vota per lei. Inoltre, pur essendo cresciuta a Lione, è sindaca di Parigi; e nella Francia profonda questo non è un vantaggio. La Gauche è tuttora sotto choc, dopo il fallimento di François Hollande, ed è incapace di esprimere un candidato unitario. Jean-Luc Mélenchon, il leader della sinistra radicale, non arriverà al secondo turno, ma ha i numeri per impedire a un socialista o a un ecologista di farlo. A meno che non spunti un «rassembleu­r», una personalit­à unificatri­ce, i riformisti voteranno ancora Macron. Non a caso il suo ex primo ministro Edouard Philippe lo appoggia, nella speranza di rivelarsi il suo erede nel 2027. Un ballottagg­io Macron-Le Pen non finirebbe a valanga come nel 2017; ma l’esito è comunque scontato, con la vittoria del presidente in carica, che ha buone possibilit­à di succedere a se stesso. Ciò detto, Macron è abbastanza impopolare. L’unica incognita è che spunti, nelle file della destra repubblica­na, una personalit­à in grado di eliminarlo al primo turno; forse il presidente della Regione Nord-Hauts de France, Xavier Bertrand. Un tipo interessan­te. Ma la sua vittoria significhe­rebbe la rinuncia dei francesi a eleggere un presidente capace di incarnare una visione internazio­nale e di esercitare una leadership europea.

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