«Il Piemonte può fare di più con una strategia turistica»
Caro Cazzullo, ho letto con piacere le parole misurate ma anche di speranza che Evelina Christillin le ha inviato su Torino e il Piemonte. Sostengo anche io che Torino non è affatto una città morta o morente, tutt’altro. La stessa Milano, che ha vissuto tempi di grande crescita grazie al dopo Expo 2015, ora ha qualche problemino. Ma Torino può fare di più, la sua storia merita maggior impegno da parte di chi la vive oggi. Affronto i due temi che conosco: le eccellenze manifatturiere e il turismo. I numeri di Torino e del Piemonte (già non male) sono raddoppiabili. Ma per fare questo occorre unirci, dobbiamo raccontare Torino insieme alle Langhe, Torino insieme al Monferrato, Torino e i Laghi, Torino e l’Alessandrino dei colli tortonesi, Torino e le montagne, Torino e l’alto Piemonte del riso e del vino, Torino e tutte le altre cose straordinarie della nostra Regione. Il turista, in particolare quello straniero, tornerà. Occorre offrirgli un percorso variegato di bellezze, cibo, arte, campagne e palazzi. Occorre puntare in alto, rivolgersi ai turisti intenditori e alto spendenti. Propongo che il prossimo sindaco di Torino e il presidente della Regione Piemonte concordino una strategia turistica e sulle esportazioni delle nostre eccellenze integrata, mettendo nelle posizioni chiave persone competenti, che parlino tra loro. Non sono un fanatico dell’orgoglio regionalista. Mi sento riconoscente verso quelle generazioni di torinesi e piemontesi, venute prima di noi, che hanno prodotto tanta bellezza. Per questo mi sbatterò anch’io, per quel che compete al mio lavoro, a favore del territorio dove sono nato.