Corriere della Sera

Italia senza limiti Con la Serbia è come un derby

La Nazionale delle sorprese vuole la finale

- Flavio Vanetti

Adesso è il momento di tracciare la sintesi di due settimane bellissime, trascorse murando e schiaccian­do l’Europa con sette vittorie in sette incontri e le Final Four conquistat­e in carrozza. Ed è anche tempo, nella serata di Katowice (ore 21, diretta su Raidue e Dazn), di dare la forma al sogno che Giulio Pinali, opposto dalla mano pesante, uno dei volti emergenti ed eccellenti della nuova Italia del volley, racconta con queste parole: «Nemmeno noi ci aspettavam­o di arrivare così lontano, ma questa Nazionale è cresciuta giorno dopo giorno in entusiasmo ed energia: le sensazioni sono buone».

C’è da superare la Serbia per non perdere la pista dell’oro, che forse è ancora una «parolona» ma magari non troppo perché a questo punto le ambizioni devono andare di pari passo con quello che il campo ha dimostrato. Sarà l’ennesimo derby di questi mesi con i cugini balcanici,

De Giorgi

Abbiamo il dovere di provare a batterli. Dovremo resistere

tra basket e volley.

Fin qui all’Italia è andata benissimo: due imprese a Belgrado, la prima per negare ai cestisti i Giochi di Tokyo, la seconda per cacciare le ragazze del volley dal trono continenta­le. Inevitabil­e, suggestivo e pure impertinen­te immaginare il tris, per centrare la finale contro o Polonia o Slovenia, per migliorare già da subito l’ultimo podio europeo conquistat­o (il terzo posto del 2015), per ricordare infine ai serbi quel giorno del 2018 a Bari, quando l’Italia stracciò loro anche nella pallavolo la carta d’imbarco per l’Olimpiade giapponese.

La Nazionale che Ferdinando De Giorgi, subentrato a Gianlorenz­o Blengini, ha confeziona­to cucendo parte del gruppo dei veterani con i volti nuovi e pimpanti di quella che definiamo la «generazion­e Parigi 2024» ha fretta di bruciare le tappe. E in parte lo ha già fatto, rifilando solenni ceffoni agli sloveni nel girone

La nuova generazion­e ha fretta di emergere Ma i serbi ci conoscono Molti giocano da noi

e alla Germania nel quarto di finale. Adesso l’asticella sale parecchio e il mostro di fine livello (probabilme­nte la Polonia: gioca in casa, deve riscattare un’Olimpiade deludente, è favorita nella sua semifinale, con rispetto parlando per la Slovenia e per Alberto Giuliani da San Severino Marche che l’allena) è dietro l’angolo ad attenderci.

Ma per «meritarlo» occorre mettere la museruola a un avversario che possiamo quasi definire un’Azzurra-2 dal momento che la nostra Superlega ha ospitato (o ospita) un bel po’ dei titolari di questa Serbia. E coach Kovac, nell’ultima stagione a Latina, ha girato, da giocatore e da tecnico, mezza Italia. Li conosciamo, ci conoscono. Inutile girarci intorno, ci sarà ben poco da scoprire e, piuttosto, servirà picchiare forte «e resistere con la ricezione alla loro pressione in battuta», dice Pinali. «Sono abituati a incontri di questo livello — aggiunge De Giorgi —: ma noi abbiamo il dovere di provare a batterli». L’estate «deserbizza­ta» aspetta un altro capolavoro.

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La Nazionale maschile di volley ha vinto sette partite su sette agli Europei, l’ultima nei quarti contro la Germania Ora c’è la Serbia per la finale
(Epa) Imbattuta La Nazionale maschile di volley ha vinto sette partite su sette agli Europei, l’ultima nei quarti contro la Germania Ora c’è la Serbia per la finale
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