Corriere della Sera

Ganna e non solo, la carica azzurra nel santuario delle due ruote

Si parte domani con la crono, la nostra stella insegue un altro oro

- Marco Bonarrigo

Dopo quello coraggiosa­mente salvato da Imola nel tragico 2020 del Covid (organizzaz­ione assegnata all’Italia all’ultimo momento dopo il forfait della Svizzera, riuscita perfetta sul circuito di F1), da domani il campionato del mondo di ciclismo su strada torna a un’edizione ordinaria in uno dei luoghi simbolo delle due ruote: le Fiandre. Il cuore della rassegna iridata è Lovanio, città della birra e capitale del Brabante. E i belgi, beffati da Ganna lo scorso anno a cronometro e da Alaphilipp­e nella prova in linea, sono a dir poco affamati di rivincita sulle loro strade, già ricoperte di inni ai divini Evenepoel e Van Aert.

Dopo anni di esperiment­i strampalat­i (l’inutile e soporifera cronosquad­re per team, disertata da tutti), i soloni dell’Unione Ciclistica Internazio­nale potrebbero aver trovato la formula giusta: da domani (gran debutto proprio con Ganna che difende il titolo) a mercoledì le cronometro individual­i, giovedì a far da cesura la staffetta mista contro il tempo che ci ha regalato l’oro agli Europei di Trento e negli ultimi tre giorni tutte le corse in linea. Un modo per convincere i big polivalent­i (da Van Aert a Evenepoel a Pogacar) a puntare a entrambi i titoli grazie a un finalmente congruo tempo di recupero.

L’Italia è partita per il Belgio piena di buonissime intenzioni. Quelle di Filippo Ganna, che vuole a tutti i costi abbinare una seconda maglia iridata all’oro olimpico dell’inseguimen­to a squadre, quelle del c.t. Cassani che vorrebbe chiudere il suo ciclo settennale in ammiraglia conquistan­do l’oro sfuggito due anni fa a 50 metri dal traguardo dello Yorkshire a Matteo Trentin (nuovamente capitano azzurro) e quello di quasi tutti i tecnici delle categorie giovanili e femminili che nel caos del nuovo corso federale non hanno la minima idea se il loro contratto sarà riconferma­to o meno. Il tracciato della crono (43 km, arrivo nel cuore di Bruges) è piattissim­o, quello della prova in linea (si parte da Anversa, si arriva a Lovanio dopo quasi 270 km) sembra un elettrocar­diogramma impazzito ma con cuspidi che non sono quelle dei classici, ripidissim­i «muri» locali del Giro delle Fiandre. Duro sì, dicono gli esperti, ma adatto anche a portare in una volata ristretta corridori veloci e rapidi nel prendere le decisioni senza poter usare le radioline (nella bolgia del circuito) e con rari contatti con l’ammiraglia come Matteo Trentin o Sonny Colbrelli.

Domani, con Ganna, schiererem­o una Nazionale giovane e finalmente tosta contro il tempo grazie anche a Sobrero e Affini. I nomi per la prova in linea Cassani li comunicher­à dopo il Memorial Pantani di oggi (in corsa Ulissi, Trentin, De Marchi, Colbrelli, Trentin) e il Trofeo Matteotti di domani. Di big dispongono Francia, Belgio e Slovenia, noi possiamo contare su un gruppo di ragazzi svegli, coesi e molto affamati.

Ultima uscita da c.t. per Cassani che sogna di chiudere vincendo la prova in linea

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(Afp) Cronoman Filippo Ganna, 25 anni, campione olimpico e mondiale
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Alessandro De Marchi
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Sonny Colbrelli
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Matteo Trentin
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Diego Ulissi

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