Corriere della Sera

Rabbia, concretezz­a e... Correa Così l’Inter prova a ripartire

Oggi il Bologna. Mihajlovic: «Non sarà facile per noi, ma neanche per loro»

- Monica Colombo

L’Inter balla il tango in uno stadio che, con 33 mila biglietti già venduti, si avvia al tutto esaurito. Dopo aver sciupato una mole colossale di occasioni nelle ultime due uscite, a Genova contro la Samp e a San Siro mercoledì nella beffa subìta dal Real Madrid, Simone Inzaghi rimescola l’attacco. Edin Dzeko in debito di ossigeno dopo quattro partite giocate da titolare sembra avviato alla panchina: il duo argentino Lautaro e Correa sarà chiamato a perforare la difesa del poco arrendevol­e Mihajlovic. «L’Inter ha qualche punto debole. Se giochiamo come sappiamo possiamo vincere: non sarà facile per noi ma neanche per loro» ha commentato con il solito piglio il tecnico del Bologna.

Del resto i nerazzurri, intenziona­ti a recuperare terreno dalla vetta approfitta­ndo dell’impegno del Milan allo Stadium, hanno la tremenda necessità di invertire la rotta: vero è che finora in tre gare di campionato hanno segnato 9 gol, ma hanno anche evidenziat­o una difficoltà a concretizz­are le occasioni costruite. Per dire, in Champions a fronte di 18 tiri in porta il bottino è stato desolante, zero gol e zero punti. Da Marassi erano tornati con un pari dopo 8 tiri in porta. «L’Inter è stata superiore al Real mercoledì, dobbiamo essere bravi a trasformar­e il rammarico in rabbia» ha dichiarato Darmian, che questa sera dovrebbe lasciare il posto a Dumfries, alla sua prima da titolare. Consideran­do

che poi il calendario metterà di fronte ai nerazzurri la Fiorentina, l’Atalanta e lo Shakthar Donetsk, urge mettere fieno in cascina. «Punteremo al massimo su ogni competizio­ne — ha sospirato Correa —. Ci sono giocatori internazio­nali di livello, non dobbiamo limitarci a un solo obiettivo». Con Roma, Milan e Napoli che corrono e guardano per ora tutte dall’alto, occorre cambiare marcia. «Ci sono almeno cinque squadre che possono lottare per lo scudetto — ha ammesso Correa —. Ma io voglio vincere con l’Inter e l’Argentina tutto ciò che sarà possibile».

Intanto oggi con Lautaro il compito del Tucu non sarà agevole: lo spettro di Lukaku, che lo scorso anno oltre che terrorizza­re gli avversari con la sua presenza scenica aveva totalizzat­o 30 reti, aleggia ancora su San Siro. I dirigenti sul mercato si sono mossi come meglio non avrebbero potuto, consideran­do le limitazion­i di cassa imposte dalla società. Ma ora invece di coltivare rimpianti, è necessario guardare avanti. Dopo il rinnovo di Lautaro, si entrerà nel vivo per Brozovic e Barella. La questione più urgente è legata al prolungame­nto del contratto in scadenza del croato che ora percepisce 4,2 milioni. Le richieste si aggirano attorno ai 6, ovvero una cifra non certo inferiore ai 5 che guadagna il neo-arrivato Calhanoglu.

❞ Correa

Lo scudetto è una corsa tra cinque squadre, ci siamo anche noi ma non dobbiamo accontenta­rci di inseguire un solo obiettivo

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(Getty Images) Dall’inizio Joaquin Correa con il Bologna dovrebbe fare coppia in attacco con Lautaro
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